Durante lo spazio dedicato all’emergenza Covid, un appuntamento ormai consueto a Domenica In, Rita Dalla Chiesa intervenuta in collegamento con Mara Venier ed i suoi ospiti, ha palesato la sua contrarietà nei confronti del vaccino Astrazeneca.
La giornalista ha espresso pubblicamente di avere dei dubbi sulla sicurezza di Astrazeneca, rivelando di aver rifiutato di sottoporsi alla somministrazione del siero prodotto dall’azienda biofarmaceutica anglo-svedese. Le sue dichiarazioni hanno spinto il viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri, ospite in studio a rispondere ai suoi dubbi.
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Anche a Domenica In, l’attenzione si è focalizzata sulla campagna di vaccinazione anti Covid, soffermandosi sulla sicurezza del vaccino Astrazeneca, dopo le accese polemiche scatenate dai decessi di alcuni soggetti che si erano sottoposti al vaccino.
Il viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri, ha cercato di fare chiarezza sulla sicurezza e sull’efficacia del vaccino, analizzando i dati a disposizione.
I dubbi di Rita Dalla Chiesa sul vaccino AstraZeneca
Rita Dalla Chiesa si è fatta portavoce di coloro che nutrono perplessità sull’efficacia di Astrazeneca, la giornalista ha ammesso: “Sono per il vaccino, ma Astrazeneca mi ha fatto venire tanti dubbi. Io sono della fascia più a rischio, dai 70 in su. Quindi sentir parlare di Astrazeneca come di un vaccino che prima è adatto ad una determinata fascia, poi a un’altra, poi ad un’altra. A quel punto al mio medico di base ho posto i miei dubbi”.
Rita Dalla Chiesa, come tanti, per timore degli effetti avversi si è rifiutata di sottoporsi al vaccino Astrazeneca optando per un altro vaccino come lei stessa ha precisato: “Andrò in un’altra struttura a fare il vaccino. Mi fido tantissimo di Sileri, ma questa cosa di Astrazeneca mi rende fragile psicologicamente”.
La risposta del viceministro della Salute Pierpaolo Sileri
Pierpaolo Sileri ha replicato alle parole di Rita Dalla Chiesa, cercando di dissipare i dubbi e le preoccupazioni sulla stessa efficacia di Astrazeneca.
Così il viceministro della Salute si è affidato ai dati alla mano, portando a sostegno delle sue parole i numeri: “Oggi abbiamo la circolazione del virus con un’incidenza di 20 casi ogni 1.000 abitanti. Se prendo queste 100.000 tra i 60/69 anni, il rischio di avere una complicanza dopo il vaccino Astrazeneca è di 0.02 individui”.
Dopo questo primo corollario, Sileri ha precisato ai microfoni di Domenica In: “Scendendo d’età la forbice si riduce. I giovani sono più resistenti ma, parlando di complicanze, il numero tende a salire, ma di pochissimo”.
Il viceministro della Salute ha concluso il suo intervento sottolineando un punto: “Il virus nei soggetti più giovani fa molti meno danni. Quindi il rischio-beneficio è sempre presente anche nei soggetti più giovani, minore rispetto al soggetto più anziano”.