Fedez nella morsa delle critiche: i suoi testi accusati di omofobia. Il rapper si difende a spada tratta

Caterina

Fedez nella morsa delle critiche

Le polemiche dopo il Primo Maggio, legate a Fedez ed al suo discorso sembrano inarrestabili: hanno creato una sorta di effetto domino. Dopo aver parlato dei rallentamenti del ddl Zan ed aver tacciato di omofobia alcuni esponenti della Lega, il cantante è stato preso di mira dal Carroccio che ha rinvangato alcuni suoi vecchi testi.

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La controparte è passata all’attacco pubblicando via social alcune frasi omofobe presenti nei testi del rapper del passato. Per difendersi dalla pioggia di critiche su Instagram, il marito della Ferragni ha fatto mea culpa, dichiarando che aveva 19 anni, ammettendo poi le sue mancanze. Dopo la querelle con la Rai con accuse di censura del suo discorso, perché conteneva nomi e cognomi di leghisti, accusati di aver pronunciato frasi di stampo omofobo, la discussione è esplosa. Si è così alimentta una bufera mediatica che ha coinvolto a macchia d’olio politica, musica, spettacolo e televisione.

Fedez nella morsa critiche

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Fedez sotto attacco per i testi omofobi di alcuni brani del passato

Fedez è poi passato da accusatore ad accusato, messo alla berlina non solo dai leghisti ma anche da altri nomi noti, tra cui Vittorio Sgarbi che ha apertamente attaccato il cantante per i testi di alcuni suoi vecchi brani. Sgarbi e gli altri detrattori hanno contestato a Fedez la sua posizione odierna di difensore dei diritti, visto che in passato ha cantato frasi come: “Ho un odio represso verso tutte le persone gay”; “Non fare l’emo fro**o con lo smalto”; “Pablo, sei un pacco tipo tipa con la sorpresa”.

Dopo questa pioggia di critiche Fedez è intervenuto sui social per ribattere agli attacchi verso i suoi testi omofobi, creando un format dal nome “Comprensione dei testi di Federico”. Il rapper ha dato le sue spiegazioni soffermandosi soprattutto sul verso in cui emerge un sentimento di odio verso i gay riferendosi alla canzone “Faccio brutto”. Il cantante ha così precisato il registro ironico adoperato per dar voce allo stereotipo del rapper gangster. Inoltre Fedez ha puntualizzato la frase in cui menziona Tiziano Ferro nel testo “Tutto il contrario” per spiegare le sue intenzioni.

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Si è anche espresso sulla canzone “Le feste di Pablo” dichiarando: “Ho fatto un testo recentemente che è stato giudicato transfobico. Non era voluto. Ho invitato una ragazza trans al mio podcast, abbiamo affrontato il tema e ho imparato un sacco di cose”. Fedez parlando delle frasi messe sotto accusa come testi omofobi in una storia su Instagram ha commentato: Ho peccato anche io ho sicuramente detto cose omofobe. Ho cercato di migliorarmi, ho sbagliato per cose dettate dall’ignoranza“.

Dopo la parentesi sulle frasi omofobe dei suoi testi, il rapper è tornato all’attacco contro la Lega, riprendendo le dichiarazioni fatte dai politici per affermare: “Capite che dire ‘se avessi un figlio gay lo brucerei nel forno’, da una persona che deve rappresentare il paese, non da un rapper, è una cosa che ha un peso completamente diverso? “. In un suo contenuto social Fedez fa una proposta azzardata dal registro sarcastico: “Chiedo agli amici leghisti, ma le frasi omofobe che ho citato dei vostri amici di partito, alcuni dei quali stanno ancora facendo carriera all’interno della Lega, vorreste la comprensione dei loro testi?”.

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