Riapre l’attività dopo 2 mesi di quarantena e trova gli articoli pieni di muffa

ALICE IZ

pelletteria muffa

La quarantena non ha prodotto solamente i mancati incassi per le molte attività costrette a chiudere per circa due mesi.

Il lockdown ha portato anche danni agli arredi, e agli articoli in vendita. In diversi negozi infatti, la muffa sembra aver preso il comando della situazione.

Come testimoniano le foto pubblicate sui social, la riapertura dei negozi e di altre attività, ha portato altre sgradevoli sorprese. Articoli pieni di muffa e ormai inservibili.

muffa riapertura

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Oltre al danno, è proprio il caso di dirlo, anche la beffa!
La mancanza di aria, l’umidità, e probabilmente anche un po’ di incuria, hanno prodotto i danni che vediamo nelle foto: muffe e danni agli arredi.

Pensate che in un centro commerciale in Malesia un negozio di pellicce ha trovato i suoi capi completamente deteriorati dopo la riapertura.

Nelle immagini è possibile vedere la patina biancastra ricoprire quasi interamente la superficie di scarpe e accessori.

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Articoli pieni di muffa

Borse, cinture, portafogli, gli articoli di pelletteria sono tutti irrimediabilmente compromessi.

muffa portafogli

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Qualcuno ha messo in discussione la qualità delle pelli che avrebbe favorito la proliferazione della muffa.

Muffa anche sugli arredi del negozio. Quelli in tessuto sono ormai irrimediabilmente inutilizzabili.

muffa quarantena

Ma la muffa non ha invaso solo negozi di pelletteria e pelliccerie. Le immagini che vi mostriamo lo rivelano chiaramente.

Non solo articoli pieni di muffa

Anche cinema e teatri hanno sofferto l’assenza umana. E indisturbata, la muffa ha compiuto la sua opera.

muffa cinema

Le sedie sono completamente ricoperte dalla inconfondibile patina bianca.

Le poltroncine in velluto sembrano ormai irrimediabilmente compromesse dalla muffa.

muffa teatro

Il Coronavirus ha sconvolto e cambiato le nostre vite per sempre. Ha messo in ginocchio il mondo intero, seminando morte e paura, portando tutti i Paesi in uno stato di emergenza sanitaria, ma anche economica.

E questo è solo un piccolo esempio.

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