Nel corso del suo intervento a DiMartedì su La7, Barbara Gallavotti ha affrontato non solo il tema della pandemia ma ha speso delle parole per spiegare come viene vissuta l’omosessualità in natura, precisando che si sono identificate 1500 specie con comportamenti di attrazione per individui dello stesso genere.
La biologa con la sua trattazione ha incuriosito il web, ed infatti la sua riflessione su tale argomento ha attirato l’attenzione di molti utenti, come confermato dalle numerose visualizzazioni del video del suo intervento a DiMartedì, condiviso sui social.
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Barbara Gallavotti parlando di comportamenti gay in natura ha detto che si tratta di una propensione “estremamente diffusa e prevista nell’evoluzione”. La nota scienziata e divulgatrice dopo aver accantonato il dibattito sull’emergenza sanitaria, ospite del salotto televisivo su La7, si è inoltrata in una lunga dissertazione su un tema caldo dell’attualità, inserendolo però nel contesto della natura.
Barbara Gallavotti: “L’omosessualità è molto diffusa in natura”
Nel corso della sua partecipazione al programma condotto da Giovanni Floris, l’accademica ha espresso un parere scientifico facendo riferimento al ddl Zan.
La scienziata ha risposto al quesito “Sono contro natura i gay?” che Floris le ha rivolto. Con termini semplici e con un tono pacato Barbara Gallavotti ha precisato: “L’omosessualità è prevista dalla natura e dall’evoluzione, tanto è che è estremamente diffusa. Ci sono 1500 specie diverse nelle quali si sono visti comportamenti omosessuali, dai mammiferi al moscerino della frutta”.
La Gallavotti anche se ha chiamato in causa una spiegazione scientifica ha adoperato nella sua dissertazione in tv un linguaggio di facile comprensione, per parlare delle forme di omosessualità in natura.
“Per comportamenti omosessuali intendiamo coppie stabili, temporanee, che si formano per allevare una prole spesso ottenuta con l’aiuto di qualche altra specie. In natura ci sono anche animale che nel tempo cambiano spontaneamente sesso, magari trascorrono una prima esistenza come maschi e la finiscono come femmine” – ha precisato la biologa.
Al termine del suo intervento, Barbara Gallavotti ha spiegato che se si chiama dunque in causa la natura gli uomini possono considerarsi liberi per poi aggiungere perentoria: “resta da capire se vogliamo basare i nostri diritti fondamentali su quello che fanno i moscerini della frutta”.