Senzatetto londinese dopo una carriera di attore finita male apre una ditta e assume solo persone con difficoltà. Ecco la sua storia.
Qualcuno magari lo ricorderà in qualche film, adesso la sua azienda Sunshine Shoeshine fattura oltre 250000 dollari e lui si prende cura dei senzatetto inglesi.
Senzatetto apre una ditta di successo: è Drew Goodall
Adesso è un uomo di successi che guadagna migliaia di dollari all’anno, ma la sua vita non è sempre stata così facile.
A vent’anni la sua promettente carriera di attore stava per spiccare il volo: aveva ottenuto alcuni ruoli in diversi film come Snatch e About a Boy, con Hugh Grant.
Tuttavia qualcosa è andato storto e nessun regista lo ha più cercato. I soldi sono finiti e pur di non tornare a casa dei genitori ha vissuto per 6 mesi per la strada.
Un’esperienza che ha raccontato essere molto dura e crudele, una lotta disperata per la sopravvivenza. I ricordi delle fredde notti passate nelle scatole di cartone e i litigi con ubriachi e altri senzatetto, sono ancora impressi nella sua memoria.
Così nel tentativo di guadagnare qualche soldo in più, Drew, decide di offrire ai londinesi un servizio insolito, dedicato a tutte le persone che ogni giorno gli passavano davanti.
Decide quindi di lucidare le scarpe alla gente, offrendo un servizio alla ricca comunità imprenditoriale di Londra. E lo fa eludendo con cura la polizia, famosa per penalizzare duramente i senzatetto nelle zone più ricche della città.
Mesi dopo la svolta
Dopo sei mesi, uno dei suoi clienti abituali gli suggerisce di allestire il suo piccolo negozio nella hall del suo ufficio.
Da quel momento è stata tutta una discesa, perché Drew comincia a fare sempre più soldi, tanto da permettergli di lasciare la strada.
La sua attività si espande e lui mette su un business che successivamente ha chiamato “Sunshine Shoeshine” e che ha raggiunto le centinaia di uffici di Londra.
Ma Drew non ha dimenticato la sua esperienza di senzatetto e ha deciso di assumete solo persone con esigenze speciali e in difficoltà economica.
Inoltre ha deciso di donare anche una parte significativa del suo stipendio personale in beneficenza. Per non dimenticare il disagio e la privazione che ha dovuto sopportare per arrivare dove si trova
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