Lo chiamavano “il Celeste” quando, ai tempi d’oro, Roberto Formigoni guidava la Regione Lombardia risultando uno degli uomini più influenti e potenti.
Le foto dell’allora Presidente Formigoni in giacca arancione comparivano in ogni dove ma lui, sempre sorridente, faceva spallucce e tirava dritto. Poi arrivò la condanna a seguito del processo per corruzione relativo a quello che fu chiamato il caso Maugieri. Caso che riguardava uno degli aspetti più delicati della gestione Formigoni, ovvero la sanità. Quella che, secondo alcuni, oggi non è proprio un’eccellenza del territorio, mentre per altri rimane uno degli esempi di gestione ospedaliera più virtuosa.
Roberto Formigoni passò così dagli yacht e dalla vacanze dorate al carcere di Bollate. La condanna definitiva a 5 anni e 10 mesi ( in primo e secondo grado le condanne erano state più pesanti, ma nel 2019 era entrata in gioco, in parte, la prescrizione) vide cosi il Celeste entrare mestamente in prigione. E perdere anche la possibilità di ottenere il vitalizio dopo una lunga carriera politica alle spalle.
Roberto Formigoni infatti, prima di diventare Presidente della Regione Lombardia, è stato deputato e senatore della Repubblica per diversi anni.
Roberto Formigoni riavrà il suo vitalizio
È stata proprio la decisione del Senato a risollevare il morale e le finanze dell’ex Presidente della Lombardia. Garantendo così a Roberto Formigoni di riottenere il vitalizio di oltre 7 mila euro mensili. Immediata la reazione sdegnata di tanti commentatori e politici italiani. Tra questi spicca quella di Paola Taverna, M5S, che ha scritto su Twitter: #vergogna!
Dimenticando però che proprio una legge votata e voluta dal suo Gruppo, la legge sul reddito di cittadinanza , la numero 26 del 28 marzo 2019, ha consentito anche a Roberto Formigoni di poter tornare a beneficiare della cospicua sommetta.
Da parte sua il Celeste non ha rilasciato dichiarazioni, così come, a onor del vero, Roberto Formigoni non si era stracciato le vesti quando era precipitato dalle stelle alle stalle.