Operaio di Padova si suicida dopo essere stato licenziato

Martina

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Simone Sinigaglia

Operaio di Padova si suicida dopo essere stato improvvisamente licenziato dalla ditta per cui lavorava da anni. L’azienda ha motivato la sua decisione, accusandolo di aver abusato della legge 104.

Si chiamava Simone Sinigaglia, aveva 40 anni e amici e parenti lo descrivono come una persona solare e sempre allegra. Si è impiccato ad un albero sull’argine del fiume Gorzone a Sant’Urbano.

Operaio padova

Operaio si suicida a Padova

Doveva rimanere a lavoro fino alla fine del turno, alle ore 22. Invece alle 14 i dirigenti dell’azienda per cui lavorava, gli mettono in mano una lettera di licenziamento.

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L’uomo, dopo la morte della mamma, ha iniziato a prendersi cura di una zia malata. L’azienda lo ha accusato di aver usufruito dei permessi della 104 in maniera illegittima e ha quindi provveduto al licenziamento.

Il 40enne non ha retto alla notizia e dopo aver girovagato per delle ore a bordo della sua auto ha deciso di porre fine alla sua vita e si è impiccato ad un albero posto sull’argine di un fiume.

Lo hanno trovato dei passanti che hanno subito allertato le forze dell’ordine. La notizia è stata riportata dal Corriere Veneto L’uomo si è infatti suicidato, tenendo in mano la lettera di licenziamento, il 22 gennaio.

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Simone era nato a Cinto Euganeo, un piccolo comune nella provincia di Padova e lavorava presso la Ivg Colbachini Spa di Cervarese Santa Croce. Che dopo il suicidio del suo ex dipendente si è chiusa nel silenzio e non ha rilasciato dichiarazioni.

Le indagini dei sindacati

Dopo il ritrovamento del corpo di Simone i carabinieri hanno trovato nella sua macchina, un messaggio scritto di suo pugno in cui chiedeva scusa per ciò che aveva fatto.

Gli amici di sempre e i familiari lo descrivono come una persona sempre sorridente amante della pesca delle carpe.

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“Quando poteva andava lungo i corsi d’acqua o nei laghetti per pescarle”.

I sindacati adesso vogliono vederci chiaro. Luca Rainato, segretario Filctem Cgil di Padova ha dichiarato:

“Da quello che abbiamo appreso in serata, sembra che le motivazioni del licenziamento fossero molto deboli. Si tratterebbe quindi di un provvedimento esagerato e troppo severo ma faremo le opportune verifiche e, nel caso, siamo pronti ad agire, con lo sciopero o per vie legali”.

Le autorità competenti proveranno a far luce sulla triste vicenda di Simone. Si poteva forse evitare di arrivare a questo punto?

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