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L’infermiera di terapia intensiva neonatale scrive bellissime parole

Martina

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infermiera

L’infermiera di terapia intensiva neonatale scrive bellissime parole e le dedica a quei genitori che hanno perso i propri piccoli angeli.

Il bimbo che tiene in braccio non ce l’ha fatta e non è l’unico che ha perso mentre svolgeva il suo lavoro. Ed il messggio che poco dopo pubblica sui social colpisce al cuore migliaia di persone.

Il messaggio dell’infermiera di terapia intensiva neonatale

Il ruolo dell’infermiere professionale non è affatto facile e molto spesso viene anche sottovalutato da chi non lo conosce.

I professionisti che ogni giorno si recano nella terapia intensiva neonatale tornano a casa con un carico mentale pesante e molto intenso.

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E’ un lavoro difficile soprattutto a livello mentale perché capita molto spesso di dover dire addio a quei piccoli pazienti a cui si finisce inevitabilmente ad affezionarsi.

L’infermiera protagonista della nostra storia ha scritto un bellissimo messaggio che in breve tempo è diventato virale su Facebook e che ha colpito al cuore chiunque lo abbia letto.

Il post accompagnato da una foto in cui stringe al suo petto un neonato che non c’è più recita queste parole:

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“Chi mi conosce sa che sono un’infermiera del reparto di terapia intensiva neonatale. Lavoro con i bambini nati prematuri e con quelli malati.

https://www.facebook.com/photo.php?fbid=890842567728792&set=a.170557849757271&type=3

Il mio lavoro non significa solo coccole e cibo, non faccio solo questo. Io mi prendo cura dei neonati che senza la medicina moderna non hanno nessuna possibilità di sopravvivere.

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Mi prendo cura di loro, li medico, controllo il battito del loro cuore e insegno ai loro genitori come cambiare il pannolino ad una creatura così fragile ed indifesa.

Insegno alle mamme come si allatta e le consolo quando i loro piccoli sono sottoposti a numerose ed invasive procedure mediche.

E mi congratulo anche per i progressi fatti, per ogni grammo preso e per i tubicini che vengono tolti. E non potete immaginare la mia felicità quando i genitori riportano a casa i propri figli, dopo tanti mesi trascorsi nel mio reparto.

Ogni tanto i miracoli accadono e vedo compiersi incredibili cose, ma non sempre succede, non sempre riesco a salvarli.

E in quei casi me la prendo con me stessa e con i miei colleghi, perché penso che avremmo potuto fare di più, che avremmo potuto agire in modo diverso.

Mi defilo e lascio i genitori in compagnia del proprio bambino che sta lasciando questo mondo.

Gli somministro le medicine che lo aiuteranno a non soffrire negli ultimi istanti della sua vita. E mi impegno ad aiutare i genitori a creare dei ricordi indelebili sui pochi istanti che hanno potuto condividere con il proprio piccolo.

Alcuni giorni torno a casa e piango in macchina, sotto la doccia e prima di andare a dormire. Ma adoro i miei colleghi e mi ritengo fortunata a poter lavorare con loro.

Lavoro come infermiera e ciò significa tanto per me. Questa foto l’ho condivisa con il permesso della mamma di questo piccolo combattente.

Mi sento fortunata per averlo accompagnato nel momento della sua morte e sono sicura che i miei colleghi la pensano come me”.

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