Tutti contro Fedez. Il rapper finisce di nuovo nella bufera: “Si erge ogni giorno a paladino della libertà di espressione, ma si censura per soldi”

Caterina

Fedez sotto attacco

Si torna a parlare di Fedez e di censura nell’inchiesta firmata da L’Espresso dove il rapper viene messo sotto accusa, per un suo cambio di rotta dal momento che non può criticare banche ed assicurazioni dopo aver siglato un contratto di collaborazione.

Da quanto emerso dall’articolo scritto sul settimanale, il rapper è in affari con una società di consulenza, per questo gli è stato imposto di non criticare le banche. Da qui il duro attacco: “Si erge ogni giorno a paladino della libertà di espressione, in realtà Fedez si censura da solo. Per soldi”.

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Sul sito web de L’Espresso, in edicola domenica 30 maggio, si punta il dito contro il cantante portando anche delle eclatanti prove: i documenti che dimostrerebbero un accordo contrattuale tra il rapper ed il gruppo Be, suoi azionisti e finanziatori in Doom, amministrata dalla mamma Annamaria Berrinzaghi. In base a quanto reso noto dal settimanale si tratterebbe di un contratto in cui tra le clausole spunta proprio quella sulla censura, visto che si obbligherebbe l’artista a non rilasciare dichiarazioni su settore bancario ed assicurativo che possano arrecare danni alla società.

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Fedez sotto attacco censura

Fedez sotto attacco: l’inchiesta firmata da L’Espresso

In base a quanto rivelato da L’Espresso, il rapper dovrebbe astenersi dalle critiche nei confronti di queste categorie di professionisti, altrimenti potrebbe vedere sfumare l’accordo stellare siglato, che soltanto nel 2021 dovrebbe portarlo a fatturare all’incirca 15 milioni di euro.

Non solo ha fatto clamore questa inchiesta ma anche la notizia sul patrimonio dei Ferragnez che prevede tra i tanti ricavi anche quelli derivanti da Doom, che recluta artisti su cui investire sui social o nella casa discografica del rapper.

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In tono polemico nel pezzo sull’inchiesta si affonda un duro colpo nei confronti del cantante, quando si fa riferimento al caso del Concertone: “Alla festa dei lavoratori del Primo Maggio, quando ha denunciato il bavaglio della Rai, di certo non poteva criticare le politiche sindacali e fiscali di Amazon poiché ne incarna i valori essendo suo ‘ambasciatore’ per 800.000 euro”. 

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