Chernobyl continua a bruciare a causa degli incendi che i vigili del fuoco, ormai stremati, non riescono a gestire. Siamo al diciottesimo giorno e il mondo ancora tace.
Sono quattro gli incendi che stanno devastando Chernobyl, tuttavia il resto del mondo pare non accorgersi delle fiamme che lambiscono i boschi intorno la centrale e anche il resto dell’Ucraina.
Gli incendi che distruggono Chernobyl e di cui nessuno si accorge
Nei giorni scorsi per attirare la situazione su ciò che sta succedendo, Yaroslav Yemelianenko, che fa parte del comitato consultivo pubblico del servizio di emergenza, ha postato un drammatico video.
Greenpeace ha postato un aggiornamento su Facebook spiegando che attualmente gli incendi che stanno devastando Chernobyl sono situati a 70 km a ovest della centrale, in un’area a 30 km a ovest della centrale e in altre due zone molto vicine, circa 2 km, alla centrale elettrica. Nel complesso si stima che l’area coinvolta sia di oltre 40.000 ettari,
“L’ incendio intorno a Chernobyl è ripartito con nuova forza. La situazione nelle aree occupate della centrale nucleare di Chernobyl sta peggiorando di nuovo, le piogge hanno fermato l’incendio solo per un giorno. Nella notte dal 16 al 17 aprile, l’incendio divampato nella regione è diventato ancora più forte”.
Greenepeace ha spiegato di essere in allerta soprattutto perché nei prossimi giorni non sono previste piogge. Le condizioni meteo sono particolarmente avverse, perché prevedono l’arrivo di un forte vento che potrebbe alimentare le fiamme già indomabili.
Le dichiarazioni di Greenepeace
“La situazione desta serie preoccupazioni anche perché nella zona di esclusione sono divampati nuovi incendi. Ora ce ne sono almeno tre. I più gravi di oggi si sono verificati al di fuori della zona di esclusione, nei distretti di Ovruch e Narodich, nella regione ucraina di Zhytomyr.
Il più vicino si trova a 10 chilometri dalla zona di esclusione. Sulla base delle immagini satellitari, gli esperti russi di Greenpeace ritengono che proprio questi incendi abbiano provocato un notevole fumo a Kiev e nei suoi dintorni”
Il direttore del dipartimento di risposta alle emergenze, Volodymyr Demchuk, ha affermato che al momento sono un migliaio le persone coinvolte nell’emergenza. Tuttavia le radiazione nella regione di Kiev sono entro i limiti normali.
La verità è che le inalazioni di aria con un elevato contenuto di radio nuclidi aumenta il rischio di cancro e di altre malattie. Un problema da non sottovalutare vista l’attuale emergenza causata dal coronavirus.
Gli aggiornamenti delle nube radioattiva
Nei giorni scorsi l’Istituto francese di radioprotezione e sicurezza nucleare aveva effettuato una simulazione in base alla quale affermava che le masse d’aria provenienti dalla zona degli incendi di Chernobyl, avrebbero potuto raggiungere la Francia durante la prima settimana di aprile.
Con una nota aggiornata alla giornata di ieri, 20 aprile, IRSN informa che:
“La simulazione è stata effettuata partendo dal presupposto che le emissioni radioattive medie, avvenute tra il 3 e il 12 aprile 2020, continueranno dal 14 al 20 aprile 2020”
Ha concluso precisando che la stima dell’impatto delle inalazione rimane non solo invariata ma anche senza conseguenze per la salute. Intanto però Chernobyl continua a bruciare.
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