Bimba di 3 anni uccisa dalla baby sitter. Condannata a 20 anni di carcere

Martina

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Una bimba di soli 3 anni è stata uccisa a coltellate dalla sua baby sitter, una 34enne che aveva il compito di prendersi cura di lei.

Si è consumato in Kazakistan questo orrore senza fine, in cui una bambina ha tragicamente perso la vita, per mano della donna a cui era stata amorevolmente affidata.

Bimba uccisa dalla baby sitter: la confessione shock

Fin da subito gli inquirenti non hanno avuto dubbi: ad infierire con 10 coltellate sul corpo indifeso di Zlata, è stata la sua baby sitter, la 34enne Tamara Kazantseva. La donna ha immediatamente confessato il brutale omicidio, che risale al novembre scorso, rivelando l’assurdo movente.

Voleva punire la bambina che giocando, aveva danneggiato il suo lettore dvd. Un raccordo assurdo e doloroso che lascia l’amaro in bocca e che porta a chiedersi come si possa arrivare a togliere la vita, con quella violenza, ad una bambina di appena 3 anni.

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Zlata

La baby sitter, residente a Vesovaya, nel centro del Kazakistan.è stata condannata a 20 anni di carcere.

La ricostruzione dell’omicidio

Secondi i genitori della piccola Zatla, il giorno dell’omicidio, avevano chiesto alla baby sitter, di badare solamente per poche ore alla bambina.

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La donna, una volta rimasta sola con Zatla, invece di intrattenerla, l’ha prima lasciata in soggiorno da sola, per bere vodka con il fidanzato. E poi sarebbe addirittura andata a dormire.

Poco dopo, risvegliata da un gran trambusto, si è accorta che la bambina, tirando giù il lettore dvd dal mobile lo aveva irrimediabilmente danneggiato.

Ed è a quel punto che, forse in preda ai fumi dell’alcol ha accoltellato la bambina, con un coltello da cucina afferrato in un momento di rabbia.

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Accecata dall’ira ha infierito sull’indifesa Zatla con 10 letali coltellate. Nemmeno il suo fidanzato, è riuscito a fermarla. L’uomo non ha potuto fare altro che chiamare un’ambulanza.

All’arrivo dei soccorsi però, non c’era più niente da fare. I medici non hanno potuto fare altro che dichiarare il decesso di Zatla che giaceva, indifesa, a terra in un lago di sangue.

Sconvolgono le prime, glaciali parole dell’assassina: “L’ho fatto per punirla, aveva rotto il lettore dvd”. Adesso dovrà passare i suoi prossimi 20 anni di vita in carcere, con il peso sulla coscienza di quello che ha fatto.

Nel frattempo, i genitori di Zlata non avranno mai pace, la baby sitter li ha infatti condannati ad un ergastolo di dolore e sofferenza.

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