Il terrore di adulti e bambini quando iniziano le vacanze al mare: la temutissima puntura di medusa. Coloro che non sanno di cosa stiamo parlando sono decisamente fortunati, ma scommetto che stiamo parlando di una minoranza. Ecco i comportamenti da attuare.
Fra leggende metropolitane e vecchie dicerie, in questo articolo parleremo dei giusti comportamenti da attuare in caso di una dolorosa puntura di medusa.
Cosa fare e soprattutto cosa non fare nel caso in cui incorriate in una puntura di medusa
L’incubo dei bagnanti: la medusa, ovvero un organismo acquatico gelatinoso. Fortunatamente quelle che abitano i nostri mari non sono pericolose, ma nel mondo esistono alcuni esemplari veramente letali.
Le meduse invece con cui abbiamo a che fare noi sono quindi abbastanza innocue tranne che per i soggetti allergici, in cui la tempestività dei soccorsi può fare la differenza.
Ma quali sono i giusti comportamenti da attuare in questa spiacevole avventura?
Come prima cosa è necessario sapere che le meduse non hanno pungiglione ma tentacoli urticanti, quindi non si tratta di puntura ma di sfregamento.
I temibili tentacoli contengono cnidocisti, ovvero piccoli organi in grado di sprigionare il veleno così tanto temuto dai bagnanti.
Si tratta di una sostanza che contiene 3 proteine che hanno una precisa azione: paralizzante, infiammatoria e con un effetto neurotossico.
E’ ovviamente una difesa quella della medusa, che non attacca mai l’uomo volontariamente, ma viene trascinata contro le persone dalla corrente.
E’ quindi necessario insegnare ai più piccoli il rispetto verso questi organismi, perché non è mai bello e soprattutto educativo vedere le meduse catturate da orde di bambini che hanno il solo scopo di vederle morire sulla sabbia sotto il sole cocente.
Come detto sopra le conseguenze di un incontro con una medusa non sono mai pericolose, tranne nei rari casi di allergie.
I sintomi
Il primo sintomo che ti farà capire di essere entrato a contatto con una medusa sarà il bruciore immediato ed il prurito.
Dopo pochi istanti la zona colpita si arrosserà e gonfierà in modo molto simile ad un’orticaria. Il dolore dura una ventina di minuti anche se il fastidio può durare diverse ore.
Sintomi più gravi possono comparire nel caso in cui si entri in contatto con una medusa in più parti del corpo, che rimane un’eventualità molto rara.
Nel caso in cui oltre ai sintomi sopracitati si avverte una sensazione di vertigine o di disorientamento allora molto probabilmente è in corso una reazione allergica.
La prima e unica cosa da fare è di recarsi il più velocemente possibile al più vicino Pronto Soccorso.
Cosa fare dopo lo sfregamento di una medusa
La prima cosa da fare è ovviamente rimanere calmi e uscire dall’acqua. Nelle prime fasi dopo il contatto è necessario risciacquare con acqua di mare, che favorisce l’eliminazione delle tossine.
Mi raccomando acqua di mare e non di rubinetto o in bottiglia. Elimina delicatamente altre parti della medusa e tieni all’ombra la zona colpita.
Cosa NON fare
E’ importante conoscere i comportamenti errati a seguito di una puntura di medusa.
Non grattare o strofinare la zona interessata. L’urina non serve a niente, si tratta di una leggenda metropolitana infondata.
Non utilizzare assolutamente succo di limone, ammoniaca e men che meno alcool. Peggiorereste solo la situazione.
Non rimuovere i filamenti velenosi con la carta di credito, questa azione rischia di favorire lo spargimento delle tossine.
I bambini hanno più probabilità di vivere questa spiacevole disavventura, poiché passano più tempo in acqua rispetto agli adulti.
I comportamenti non cambiano, ma bisognerà prestare maggiore attenzione alle temute reazioni allergiche.
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