È sempre lui, il vaccino AstraZeneca a tenere banco anche nella puntata di ieri di Domenica In.
Con una Mara Venier che, ogni volta che veniva nominato il nome di AstraZeneca, si lasciava scappare una specie di smorfia di disappunto. In quello che è diventato una sorta di appuntamento settimanale sulla campagna vaccinale, la zia Mara non nasconde le sue perplessità sul vaccino anglo – svedese.
A fare da co-conduttori il Direttore de Il Giornale, Alessandro Sallusti, e l’immancabile sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri.
Il tema è sempre quello: lo stadio di avanzamento delle vaccinazioni, e l’inevitabile polemica su AstraZeneca. Proprio ieri infatti la notizia che un’altra vittima si è registrata in Sicilia pochi giorni dopo la somministrazione del vaccino in questione.
Mara Venier non nasconde le sue reazioni su AstraZeneca
E una Mara Venier che tra la richiesta di conferme a Sileri circa il numero dei vaccinati e le osservazioni molto caute di Sallusti, non tradisce il suo scetticismo nei confronti del nome AstraZeneca.
Molti telespettatori infatti hanno scritto su Twitter le loro osservazioni sottolineando come Mara Venier “ogni qual volta venisse pronunciata la parola “AstraZeneca”, si producesse in una smorfia inquietata e inquietante”.
Il tema della vaccinazione è quello che sta tenendo banco nel nostro Paese sia per i ritardi rispetto a quanto dichiarato qualche tempo fa, e sia per le inevitabili osservazioni sul vaccino inglese.
Oggi è tutto un rincorrersi di tentativi di assicurazione, ma la scia di casi sospetti ha lasciato parecchi dubbi. E come hanno fatto notare molti spettatori anche il comportamento di Mara Venier non ha certo contribuito a distendere gli animi.
Inevitabile quindi che si andasse a parlare anche di Sputnik, il vaccino russo prenotato dal Governatore della Campania De Luca. E, immancabili, le osservazioni di Sileri circa l’autorizzazione che Sputnik non ha ancora ricevuto dagli Enti preposti alla sua somministrazione. L’Ema, l’ente europeo, non si è ancora espresso al riguardo, lasciando così il nostro Paese alle prese con le dosi non arrivate e i dubbi su AstraZeneca.