In uno studio pubblicato da Science Translational Medicine, i ricercatori hanno sviluppato una tecnologia che monitora le cellule tumorali in modo più accurato rispetto ai metodi convenzionali sfruttando un laser che distrugge le cellule tumorali.
Questo nuovo trattamento per il cancro si serve di un dispositivo a fascio laser che rileva ed uccidere le cellule tumorali.
Infatti i ricercatori hanno irradiato il laser nella pelle del paziente. Hanno così individuato le cellule tumorali usando delle onde di calore e suono.
Si potrebbero superare le limitazioni dei metodi convenzionali di diagnosi del cancro nelle fasi iniziali. Infatti questo metodo è molto più sensibile.
Ha rilevato con precisione le cellule tumorali 27 volte in 28 pazienti oncologici. Inoltre, i ricercatori sono stati in grado di uccidere un’alta percentuale di queste cellule.
Solo con altri test e fasi di sviluppo, il sistema si potrà usare in futuro come trattamento del cancro.
Si tratta di un promettente metodo non invasivo per scoprire ed uccidere le cellule tumorali prima che si diffondano in altre sedi.
Vladimir Zharov, ricercatore principale e direttore del Centro di Nanomedicina presso l’Università dell’Arkansas per le scienze mediche ha dichiarato:
“Questa tecnologia ha il potenziale per inibire significativamente la progressione della metastasi”.
Il decorso del cancro è rapido per la propagazione delle cellule che dopo la divisione si diffondono nei tessuti circostanti.
Le cellule sane muoiono quando sono danneggiate oppure invecchiate. Le nuove cellule le sostituiscono. Invece le cellule tumorali non subiscono ricambi.
Le nuove cellule diventano prive di funzionalità e continuano a dividersi. Le cellule tumorali si diffondono. Invadono i tessuti vicini o si diffondono nel flusso sanguigno o nel sistema linfatico.
Così il tumore si propaga in altri distretti. Se attacca gli organi vitali può causare la morte.
Il laser si è testato su pazienti con melanoma. I ricercatori hanno posizionato il laser in una vena e hanno inviato energia nel flusso sanguigno.
Il calore, innescato causa l’espansione delle cellule tumorali. Le cellule tumorali del melanoma assorbono più energia luminosa rispetto alle cellule sane.
Si creano poi delle onde sonore rilevate e registrate da un dispositivo ad ultrasuoni posto sulla pelle accanto al raggio laser.
Queste registrazioni ecografiche rivelano la posizione delle cellule tumorali. Che passano attraverso il flusso sanguigno.
Le onde sonore si creano per l’effetto fotoacustico, scoperto da Alexander Graham Bell nel 1880. In suo onore il team di ricerca ha ribattezzato l’invenzione “Cytophone” (cito: cella).
Il laser può anche distruggere le cellule tumorali. Il calore fa sì che le bolle di vapore si riuniscano intorno ad esse.
Le bolle si espandono e collassano. Così esplodono e scoppiano. Quindi il laser che distrugge le cellule tumorali potrebbe ucciderle.
Il progetto della creazione del Cytophone si è avviato dieci anni fa. Nella lunga sperimentazione si è testato e perfezionato sugli animali.
Poi si è presentato alla Food and Drug Administration (FDA). Dopo la loro approvazione è partita a sperimentazione clinica.
Così si è testato come trattamento delle cellule tumorali non invasivo negli esseri umani.
Zharov ed il suo team sperano che il laser che distrugge le cellule tumorali diventi ancora più efficace. Vogliono aumentare infatti il calore nel flusso sanguigno.
Il prossimo progetto è quello di testarlo su un campione di pazienti sottoposti a terapia oncologica convenzionale.
Il team intende espandere la tecnologia per trattare altre cellule tumorali oltre al melanoma.
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