La senatrice Bianca Laura Granato, di L’Alternativa C’è, ha di recente avanzato la proposta di abolire l’ora di religione, invitando a rivedere gli accordi Stato-Chiesa del 1984, per introdurre eventualmente degli insegnamenti laici di storia delle religioni. La proposta della Granato ha aperto la strada alla formulazione di una mozione politica appoggiata da diversi partiti politici quali: M5S, Pd, Leu, +Europa e Gruppo Misto.
In base alla richiesta sostenuta da queste forze politiche è necessario apportare un cambiamento, viste le attuali condizioni della società. La mozione per abolire l’ora di religione, che è stata istituita 35 anni fa, ha sollevato le proteste di altri schieramenti politici.
Le proteste contro la mozione per abolire l’ora di religione
Carmela Ella Bucalo, di Fratelli d’Italia, ha ribadito che una simile proposta si debba respingere, perché l’ora di religione rappresenta il mantenimento della identità della nostra Nazione. Il parere contrario della Bucalo chiama in causa diversi aspetti: “Se all’ideale aggiungiamo anche il pratico avremmo, con l’abolizione dell’insegnamento della materia cattolica, anche 26 mila docenti a spasso, inapplicabili in altre materie d’insegnamento perché in possesso del solo titolo pontificio e non statale. È una mozione che non deve passare”.
I docenti di ruolo avrebbero la possibilità di passare su disciplina curricolare, nel caso in cui venisse approvata la mozione per abolire l’ora di religione, ma i precari di religione chiedono l’assunzione, come hanno fatto sapere i sindacati.
Il segretario nazionale Snadir, Orazio Ruscica, appoggiato da una delegazione del sindacato, ha protestato per la mancata stabilizzazione di più di 10 mila precari storici, manifestando presso il ministero dell’Istruzione. Ma si prevedono altre iniziative di protesta, tra cui la doppia manifestazione a Roma il 24 giugno come annunciato da Ruscica. Infatti il sindacalista ha reso noto che è stata organizzata una grande manifestazione che prevede la partecipazione di un centinaio di docenti di religione davanti al Ministero ed al teatro Quirino.