“La grande felicità di Danny e degli altri papà cavalluccio”, storie di uomini trans in dolce attesa che dividono l’opinione pubblica

Caterina

La dolce attesa papa cavalluccio marino

Gli uomini trans in dolce attesa, noti come Seahorse dad, ovvero papà cavalluccio marino, hanno testimoniato come si vive la genitorialità transgender diventando i protagonisti del documentario Seahorse: The Dad Who Gave Birth, che narra la vicenda personale del giornalista del Guardian, Freddy McConnell.

Il fenomeno del Seahorse dad (papà cavalluccio marino) fa riferimento ad una condizione che si rintraccia nel mondo animale e spiega quello che si trovano a vivere gli uomini trans in dolce attesa. Nella specie dei cavallucci marini è infatti il maschio a portare le uova depositate dalla femmina nella sua tasca fino alla loro nascita. I soggetti nati donne che intraprendono il percorso del cambio di genere si ritrovano a vivere la medesima condizione.

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Ancora oggi i maschi FtM vengono colpiti da tanti preconcetti, uno di questi riguarda il fatto che una volta avviata la transizione dal genere femminile a quello maschile, non dovrebbero portare avanti una gravidanza.

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Molte persone si dicono disgustate oppure indignate di vedere un uomo transgender con il pancione. Contro i preconcetti e le critiche, sui social sono in crescita le testimonianze dei papà cavalluccio marino che decidono di raccontare le proprie esperienze, per focalizzare l’attenzione su un tema controverso, che divide l’opinione pubblica in molti Paesi.

Freddy McConnell cavalluccio marino

Le esperienze di alcuni papà cavalluccio marino

Tra le testimonianze più toccanti di papà cavalluccio marino, ha commosso il web quella raccontata da Danny Wakefield che ha dato alla luce la piccola Wilder Lea. Ma prima del lieto evento, ha condiviso sui social diversi momenti della sua attesa fino al momento del parto.

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Danny Wakefield travolto dalla gioia per la nascita della sua primogenita ha confidato sui social: “Avevate tutti ragione, è stato veramente il momento più bello della mia vita. Non vedo l’ora di condividere con tutti voi l’esperienza della genitorialità, ma per ora torno a fissare la mia piccola”.

Da babysitter professionista ed attivista dei diritti delle persone LGBTQ, Danny Wakefield continua a battersi contro i preconcetti, cercando nei social un pulpito dove far sentire la sua voce. Dal 2018 ha deciso di affrontare il dibattito su un tema caldo: la transizione di genere con lo scopo di sradicare i tabù.

Sul suo profilo Instagram, che vanta un seguito di 35.000 follower, Danny è molto attivo e non perde occasione per condividere pensieri ed esperienze private, promuovendo anche messaggi di inclusione e diversità. Inoltre l’attivista per i diritti ha avviato una campagna dal nome “Be Kind”, che è un invito alla gentilezza, esaminando il modo di relazionarsi con le altre persone.

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“Be Kind è nata dal desiderio di ispirare le persone a creare connessioni con gli altri attraverso il semplice atto di gentilezza. Subendo diversi atti di bullismo nella mia vita, ho imparato quanto possa essere potente la gentilezza. Mi ha salvato la vita in diverse occasioni. 

Ho imparato che anche nei momenti più bui, un atto di gentilezza può illuminare un’intera stanza. Ma ho imparato anche che, a volte, essere gentili è molto più gratificante che ricevere quella gentilezza. Quando si fa un bel gesto si scatena un effetto a catena che ispira gli altri a fare lo stesso” – ha dichiarato Danny.

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Anche Bennett Kaspar-Williams è un papà cavalluccio marino che ha voluto condividere la sua gioia di diventare genitore quando era in attesa di Hudson, nato dalla relazione con il suo compagno, sposato nel maggio 2019.

Dopo la scoperta di essere in attesa, Bennett ha interrotto la cura ormonale che seguiva nel suo percorso di transizione per portare avanti la gravidanza. Un’esperienza che ha voluto raccontare anche lui sui social, con lo stesso proposito di abbattere i pregiudizi e superare i tanti tabù, che ancora attanagliano il fenomeno dei papà cavalluccio marino.

 

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