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Bruciate in Friuli due milioni di api: la cattiveria umana non ha limiti

Martina

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api bruciate Friuli

Sono morte così, nei giorni scorsi in Friuli, circa due milioni di api che sono state bruciate dalla mano meschina e cattiva dell’uomo.

Che ancora una volta si dimostra una bestia capace di distruggere tutto ciò che non gli appartiene, dimostrando un’inferiorità ormai nota. Perché le api sono fondamentali per il nostro ecosistema e nel 2020 ancora non abbiamo imparato ad apprezzare la Natura.

Api bruciate in Friuli: lo sdegno sui social

A denunciare l’orribile vicenda è stato Dario Visintin, uno degli apicoltori colpiti. Lui e i suoi colleghi sono stati avvisati dalle forze dell’ordine.

La cattiveria umana ha agito nella notte, sperando di non essere vista e ha appiccato il fuoco a 21 arnie collocate in una zona isolata di San Lorenzo Isontino (Friuli).

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Le api che riposavano tranquille, non hanno avuto scampo, perché chi ha commesso l’orribile e imperdonabile gesto, ha dato fuoco all’entrata delle arnie. I Vigili del Fuoco, accorsi per spegnere l’incendio, non sono riusciti a salvarne nemmeno una.

https://www.facebook.com/dario.visintin/posts/10214821249198506

Non possiamo che rimanere sgomenti e increduli di fronte alla cattiveria di chi ha deciso di sterminare questi insetti, che ribadiamo, sono fondamentali per il nostro delicato ecosistema.

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Le api uccise erano in piena produzione di miele d’acacia. Purtroppo le conseguenze per questo sterminio sono sia ambientali, le api non potranno più impollinare, ma anche economiche.

I 15 soci della Landa Carsica, proprietaria delle arnie dovranno fare i conti con 15 mila euro di danni. Soldi, che da come si evince su Facebook, sono passati in secondo piano rispetto al dolore per la perdita delle api.

Queste le parole di Dario Visentin:

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” In questo momento non penso nemmeno al danno materiale (15.000 € circa) ma alle 21 famiglie di api bruciate.

Si tratta di circa 2 milioni di api che abbiamo amorevolmente allevato, facendo superare loro una stagione particolarmente avversa (quella del 2019)e che siamo riusciti a portare al massimo sviluppo grazie a questa meravigliosa fioritura dell’acacia prima di questa devastazione. All’autore di questo imperdonabile gesto vada tutta la mia compassione”.

Al momento indagano i Carabinieri, con la speranza che i responsabili vengano individuati e adeguatamente puniti.

I precedenti

Purtroppo questo vile atto non è il primo e non sarà certamente l’ultimo. Solo qualche giorno fa vi avevamo raccontato della dolorosa fine di uno sciame d’api di Pavia.

A Riviera a Pavia uno sciame d’api che si trovava nel luogo per la sciamatura, è stato bruciato. E lo stesso è successo ad alcuni alveari di Houston.

Per maggiori dettagli su quello che è successo a Pavia, vi riportiamo al nostro articolo:

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