Alberto Zangrillo contro l’uso delle mascherine all’aperto e rivendica le sue dichiarazioni di un anno fa: “Il virus non esiste più. Non mi rimangio una virgola”

Caterina

Alberto Zangrillo ribadisce le dichiarazioni

Durante il programma di confronto L’Aria che tira su La7, condotto da Myrta Merlino, al professor Alberto Zangrillo è stato domandato se “il virus clinicamente non esiste più”, una dichiarazione da lui fatta circa un anno fa.

Myrta Merlino ha infatti domandato al professore: “Dal punto di vista clinico non esiste più. Questa è la frase esatta che disse. Ma come lei sa dopo questa fase si sono avute decine di migliaia di contagi e di morti e lei è stato inchiodato e crocifisso. A un anno di distanza cosa pensa? Ha sbagliato? È stato troppo audace?”. Il primario del reparto di terapia intensiva dell’ospedale San Raffaele di Milano ha ribadito la sua posizione, rivendicato quelle parole: “Non sono stato per nulla audace, ho semplicemente fotografato la realtà. Il clinico fotografa la realtà”.

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Alberto Zangrillo: “Il virus non esiste più”

Alberto Zangrillo ribadisce dichiarazioni

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Rispondendo alla domanda della conduttrice Myrta Merlino, il professor Zangrillo ha poi spiegato: “Un anno dopo non mi rimangio una virgola, quella frase è stata oggetto di speculazione da parte di tristi personaggi in cerca di una ribalta. E se mi chiede cosa accade oggi, oggi accade esattamente quello che è accaduto un anno fa, con la differenza che abbiamo un presidio fondamentale come i vaccini. Ma non dobbiamo dimenticarci una cosa fondamentale: la cura sul territorio”.

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Nel corso del suo intervento come ospite della trasmissione L’Aria che tira, Alberto Zangrillo si è soffermato anche sull’attuale uso delle mascherine mostrando la sua posizione critica sull’utilizzo all’aperto. “Quando io sono in montagna su un sentiero e vedo una persona in lontananza con la mascherina penso che stia sviluppando una patologia psichiatrica. Quando entra in banca, in farmacia, al lavoro, mettiamo la mascherina, altrimenti no. È la differenza tra l’essere un popolo di beoti e un popolo di persone responsabili– le parole del primario del reparto di terapia intensiva dell’ospedale San Raffaele di Milano.

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