Sherry Johnson ha un passato di violenze e povertà che l’hanno segnata sin dalla tenera età, la donna è infatti una vittima di stupro.
È stata violentata da bambina rimanendo incinta all’età di 10 anni, dopo essere stata maltrattata dai suoi genitori, oggi ha sei figli dal suo stupratore.
Dopo un destino tragico,
si è ripromessa di evitare che altre donne sperimentino questi traumi.
Dopo anni di silenzio e di violenze ripetute, per paura questa donna vittima di stupro non ha avuto il coraggio di ribellarsi.
La storia di Sherry Johnson è straziante: violentata all’età di 8 anni è rimasta incinta del suo primo figlio in tenera età circa due anni dopo.
All’età di 11 anni fu costretta dai suoi stessi genitori a sposare il suo stupratore, in seguito ha abbandonato la scuola per prendersi cura dei figli nati dalle continue violenze subite dal marito.
Anche se consapevole di essere una vittima di stupro per anni ha dovuto nascondere questo crimine a tutti, ma oggi ha deciso di farsi portavoce di una lotta per cambiare le leggi di stato che hanno autorizzato il suo calvario.
Da anni la donna si batte per la cessazione della pratica del matrimonio infantile, una causa che l’ha vista impegnata in prima persona in quanto donna abusata che vuole cambiare le leggi.
Sherry è americana ed ha vissuto negli Stati Uniti il suo calvario a causa della pratica consolidata in alcune culture anche in Occidente dei cosiddetti matrimoni precoci, che non sono peculiarità solo del Sud del mondo.
Con l’espressione matrimoni precoci si fa riferimento ad unioni tra uno o entrambi gli sposi che non hanno la maggiore età: una forma di matrimonio forzato.
La battaglia di Sherry Johnson, vittima di stupro, contro i matrimoni infantili
Con determinazione ed impegno costante, Sherry Johnson vuole completare il suo progetto: vuole presentare la sua richiesta a tutti i legislatori della Florida, affinché venga accetta e decreti il decadimento di una legge ingiusta.
Tra i suoi alleati c’è Lauren Book, una senatrice che è diventata co-sponsor del disegno di legge per abolire il matrimonio infantile.
Sherry Johnson ha passato cinque anni a fare pressioni sui legislatori, nel 2014 la sua battaglia non è riuscita a passare al Senato, ma la speranza di questa vittima di stupro non è caduta nel vuoto.
Pochi anni dopo, lo stato della Florida per primo in America ha accolto la mozione contro il matrimonio infantile.
In seguito, anche lo stato del Texas e della Virginia hanno limitato le leggi relative al matrimonio sotto l’età dei 18 anni, con esenzioni per i minori emancipati. Oggi, la Florida non consente eccezioni sotto i 18 anni.
Di fronte a tutta l’Assemblea, Sherry ha raccontato la sua infanzia contrassegnata da ripetute violenze e da vittima di stupro.
Secondo il parere dei legislatori, la vittima ha svolto un ruolo chiave in questa lotta contro le violenze e gli abusi sulle donne.
La senatrice ed attivista Lizbeth Benacquisto a proposito della battaglia di Sherry ha dichiarato:
“Fino a quando non si mette la faccia su questo problema, la gente non capisce. Sherry era quella faccia. È stata in grado di svalutare il processo”.
Anche la senatrice Benacquisto è stata vittima di uno stupro e si è unita al movimento #MeToo, che si è schierato contro i crimini se**uali dibattuti dalla legislatura della Florida.
Sherry Johnson per dare maggiore voce al suo impegno ha anche pubblicato un libro nel 2013, dal titolo “Perdona l’imperdonabile” oltre ad aver finanziato un tour in autobus per raccontare la sua storia.
Grazie al sostegno di Lauren Book, le due hanno intrapreso una lunga strada per risvegliare le coscienze su un tema caldo come le violenze se**uali.
In genere lo stupro, raramente si traduce in matrimonio, restando un evento traumatico, per questo le vittime provano vergogna, senso di colpa oltre ad essere riluttanti ad intraprendere azioni legali.
I traumi legati a violenze se**uali sono profondi e possono persino portare a pensieri ed atti suicidi.
È necessario quindi un supporto terapeutico per una vittima di stupro che talvolta può non ricordare gli abusi, si parla in termini medici di: amnesia post-traumatica.