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Violenza familiare: Bradyn non è riuscito a salvarsi dalla furia di suo padre

La violenza familiare è purtroppo, un fenomeno molto diffuso, che prevede la sofferenza di migliaia di bambini in tutto il mondo, vittime di aggressione.

In alcuni casi, le piccole vittime perdono addirittura la vita. Così come è accaduto al bambino di 9 anni, di cui racconteremo la storia, che è morto, torturato e ucciso dalla persona che avrebbe dovuto proteggerlo dai mali del mondo: suo padre.

Violenza familiare: Bradyn ha chiesto aiuto a sua madre

Lo status del bambino lo rende vulnerabile a qualsiasi tipo di abuso da parte degli adulti, in particolare i suoi genitori o tutori.

Siamo soliti pensare che la casa sia una specie di bozzolo protettivo dei bambini, ma per moltissime famiglie nel mondo è tutto il contrario: la lotta dei bambini maltrattati è spesso silenziosa.

Bradyn Dillon è morto per mano di suo padre, Graham Stuart Dillon, di Canberra, a botte e calci. Ma non è tutto, perché nei mesi antecedenti la sua morte l’uomo ha torturato il suo bambino con altri gesti folli e malvagi.

Bruciato con le sigarette, preso a pugni e torturato in tutte le stanze della casa, questa è solo una piccola parte dell’inferno che ha dovuto subire Bradyn nella sua breve vita.

La madre, la cui identità è sconosciuta, ha affermato di aver lottato inutilmente per togliere all’ex marito la custodia del figlio.

Durante l’inchiesta giudiziaria sulla morte di Bradyn, la donna ha dichiarato piangendo, che ogni volta che doveva andare dal padre, suo figlio la scongiurava di non mandarlo.

E purtroppo alla fine è accaduto il peggio, Bradyn è morto a causa delle botte di suo padre, che per l’omicidio ha ricevuto 41 anni di carcere.

Bambini che affrontano la violenza domestica

Nel mondo sono tantissimi i bambini che ogni anno vengono uccisi dai genitori. Per non parlare di quelli che quotidianamente subiscono violenza da coloro che dovrebbero curarli e amarli.

Alcune forme di violenza sono all’ordine del giorno. E possono non solo portare a gravi aggressioni ma anche ad un impatto negativo sullo sviluppo del bambino.

Pratiche come le sculacciate, gli schiaffi, i pizzicotti, ma anche confinare, negare cibo o addirittura il bagno sono molto comuni in tante famiglie.

La realtà di questa violenza è preoccupantemente ampia, riflette chiaramente che il bambino, non importa quanto piccolo, non abbia diritti o potere sul suo corpo.

E sfortunatamente, secondo gli esperti, la violenza familiare ha effetti negativi sullo sviluppo cognitivo e sul comportamento di un bambino in età adulta.

A casa e a scuola, un bambino ha bisogno di un ambiente positivo per beneficiare di una buona salute fisica e mentale.

È importante notare che la disciplina e la definizione dei limiti possono essere fatte in modo positivo per consentire a bambini e genitori di vivere nel modo più tranquillo possibile.

Comunicare con i tuoi figli, spiegare le loro regole di vita, consentire loro di esprimere le proprie emozioni. E offrire loro un ambiente favorevole alla creazione e alla realizzazione. Incoraggiare, congratularsi e proteggere devono essere le parole d’ordine in una relazione genitore-figlio.

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