La stenografia è un metodo di scrittura veloce, principalmente usato nel passato. Si basa su simboli, segni e abbreviazioni che hanno lo scopo di rappresentare parole, lettere o frasi.
Si sa per certo che già gli antichi romani ne facevano largo uso, grazie alle Note tironiane, ovvero i segni tachigrafici inventati da Marco Tullio Tirone, lo scriba di Cicerone.
In realtà alcuni esperti credono che già nell’antica Grecia se ne facesse largo uso. Si pensa che esista grazie a Senofonte, lo storico e mercenario ateniese.
In ogni caso gli storici ritengono che la stenografia sia stata usata per oltre 1000 anni, sopravvivendo anche al Medioevo, per poi tornare di gran moda in epoca vittoriana.
È proprio in quegli anni lì che fu usata per rendere più veloce la traduzione della Bibbia. Ai nostri giorni e con la nostra tecnologia prendere appunti non è certamente un problema.
Basta una registrazione o la foto di un testo e il gioco è fatto. Tuttavia c’è stato un tempo in cui non è stato così. Tutt’altro, quando bisogna trascrivere un determinato discorso bisogna essere veloci.
Proprio per queste prese piede la stenografia, una forma molto particolare e veloce di scrittura. In America prese piede nel 1837 grazie al fratello di Sir Isaac Pitman.
In Italia si preferì adattare il sistema Taylor, quello inglese, ed il merito fu di Emilio Amanti. Che successivamente venne perfezionato da Filippo Delpino.
Ovvero colui che ha il merito di averlo reso il primo sistema impiegato nella nostra nazione. Seguiva subito dopo il sistema Pitman, che risultava essere più efficiente ed era stato adattato in italiano da Giuseppe Francini.
Lo stile è stato sviluppato per rendere le forme delle lettere più semplici e più veloci da scrivere , facilitando il processo di scrittura e della documentazione delle informazioni.
Al giorno d’oggi è ancora usato per prendere appunti nei settori della legge, della medicina o della segreteria.
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