Si fingeva povera per ottenere il reddito di cittadinanza, invece era un’imprenditrice affermata.
Questa truffa ai danni dello Stato arriva da Saonara, in provincia di Padova. La signora finta “povera”, aveva chiesto ed ottenuto il sussidio economico.
Ma aveva dichiarato il falso. Visto che in realtà è un’imprenditrice ben avviata. La donna però risultava in condizioni di bisogno. Per questo aveva il reddito di cittadinanza.
Per scoprire la truffa i carabinieri hanno svolto un’attività investigativa. Che ha permesso di appurare che la donna era intestataria di più di 20 auto.
Dalle indagini è emerso che la finta povera è invece un’imprenditrice. Una professionista affermata nella compravendita di veicoli. La signora ha infatti una ditta tutta sua ed un reddito.
Così i carabinieri della stazione di Legnaro sotto la guida del maresciallo Marialdo Rossi, dopo i dovuti accertamenti hanno scoperto la vera vita della donna.
La protagonista della truffa è una donna di 40 anni, già nota dalle forze dell’ordine.
La truffa del reddito di cittadinanza della finta imprenditrice povera
La finta imprenditrice povera si è vista recapitare una denuncia. Infatti ha comunicato dei dati mendaci sulle sue condizioni di tipo economico. Una dichiarazione falsa grazie alla quale aveva il reddito di cittadinanza.
La donna non aveva dichiarato di essere intestataria e proprietaria di beni materiali. Inoltre non aveva segnalato di essere titolare di una partita Iva.
Ora spetta all’autorità giudiziaria la decisione sulla sua pena. L’imprenditrice rischia di restituire tutto ciò che ha ricevuto in modo illegale. Ossia il denaro ricevuto sotto forma di sussidio. Inoltre si potrebbe richiedere il sequestro delle sue proprietà.
Le indagini per far luce su tale vicenda si sono avviate dopo che i militari dell’Arma hanno ricevuto diverse segnalazioni da privati.
Infatti chi conosceva la signora ha denunciato dei comportamenti anomali da parte sua. Che riguardavano la compravendita di auto.
Inoltre alcuni residente di Saonara si sono lamentati presso il Comune per dei comportamenti non civili. Questi atti si sono imputati ai componenti della famiglia della donna.
Le lamentele riguardano: gli schiamazzi di notte, le auto che sfrecciano ad ogni ora, il continuo passaggio di gente.
Grazie all’operato dei carabinieri, le indagini hanno fatto scoprire la verità. L’imprenditrice dunque aveva il reddito di cittadinanza perché risultava povera.