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Un marito evira l’uomo che ha violentato sua moglie sotto i suoi occhi

La legge del taglione sembra essersi compiuta letteralmente in questa doppia tragedia andata in scena in Ucraina, con protagonista un marito che evira l’uomo che ha violentato sua moglie.

Di fronte a questa forma di giustizia personale, in risposta all’ennesima violenza su una donna, si aprono diversi dibattiti con sostenitori ed oppositori.

Quello che resta è la ricostruzione dei fatti resa dal tabloid inglese Metro. Uno dei protagonisti di questa tragedia è un uomo di 27 anni, la cui identità resta anonima, che stava facendo ritorno a casa.

Sulla via di casa è stato testimone di una drammatica scena a cui non avrebbe mai voluto assistere.

In mezzo ai cespugli, vicino a casa sua, un uomo stava tenendo la moglie per la gola e la stava stuprando.

Il marito della vittima immediatamente si è scagliato contro lo stupratore, Dmitry Ivchenko, colpendolo alla testa e poi lo evira con il suo coltellino svizzero.

Dmitrij Ivchenko

Senza alcuna resistenza l’uomo si è consegnato alla polizia. Invece Dmitrij Ivchenko, che rischia fino a 5 anni di carcere, fu portato in ospedale per sottoporsi ad un’operazione.

Il tabloid inglese ha riferito che i medici non hanno confermato se l’uomo sarà in grado di recuperare la funzionalità del suo organo.

Un marito evira l’uomo che ha violentato sua moglie e finisce in carcere

Dmitry Spaskin, l’avvocato del marito della vittima, dopo l’episodio ha spiegato che l’uomo voleva solo proteggere la moglie, ma poi ha perso il controllo.

Ma il marito che evira lo stupratore di sua moglie, oggi sta affrontando una pena detentiva. Molti ritengono una simile pena non giusta.

Questa posizione è emersa dalle testimonianze rilasciate ai media dai residenti del quartiere.

In molti infatti hanno espresso il loro sostegno e solidarietà al marito che evira il violentatore.

Secondo il loro parere, Dmitry Ivchenko avrebbe potuto continuare ad aggredire altre donne se il marito non lo avesse evirato.

Da parte sua Dmitry Ivchenko ha confessato al pubblico ministero di aver agito per rabbia ed ignaro di quello che stava facendo.

Infatti ha cercato di giustificare la violenza sulla donna spiegando che era stato lasciato dalla sua ragazza una settimana prima e che non era in sé.

Ma non vi è alcuna giustificazione a difesa di colui che ha compiuto una violenza sessuale né a difesa del marito che evira lo stupratore.

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