Parlare dell’ictus, e di come sia possibile prevenirlo attraverso l’attenzione ai suoi sintomi e ad alcuni campanelli di allarme, crediamo sia utile.
Non per generare ansia o paura, quanto proprio per dare alcune informazioni che possono risultare utili.
Prima di vedere insieme quali sono i campanelli di allarme che occorre monitorare vediamo alcuni numeri con la lente della positività.
Infatti, se è vero che il fenomeno dell’ ictus è in aumento, complice anche la vita frenetica e molto stressante, se trattato in tempo perde senza dubbio di pericolosità.
Ecco quindi che quello che viene chiamato fattore tempo riveste un’importanza fondamentale per limitarne le conseguenze.
L’ictus (dal latino “colpo”, stroke in inglese), conosciuto anche come apoplessia, colpo apoplettico, accidente o insulto cerebrovascolare, o attacco cerebrale, si verifica quando una scarsa perfusione sanguigna al cervello provoca la morte delle cellule. Fonte: wikipedia .
Possiamo definirlo come l’infarto del cervello, ovvero la sospensione momentanea dell’irrorazione del sangue che, come dicevamo, se riconosciuta in tempo, risulta meglio gestibile.
Prevenire significa quindi far sì che alcuni sintomi possano essere riconosciuti, ed evitare che il black out si prolunghi.
Negli ultimi anni, grazie proprio al riconoscimento di alcuni campanelli di allarme, il numero delle recidive è diminuito sensibilmente, e con esse le conseguenze.
Come riportato dalle statistiche del nostro Ministero della Sanità il numero di pazienti che ammortizzano molto bene questa spiacevole avventura è in costante aumento.
Come dicevamo in precedenza, senza farsi prendere dall’ansia o da stati d’animo negativi, vediamo i cinque sintomi a cui bisogna dare la giusta attenzione.
Se si viene da un periodo particolarmente stressante e faticoso, e non si soffre di obesità e di artrosi cervicale, avvertire un senso di rigidità in queste zone è un campanello.
Infatti se non si riesce a portare il mento verso il petto significa che il flusso sanguigno può incontrare difficoltà, e quindi è bene consultare il medico.
Un altro dei sintomi da tenere in considerazione riguarda la presenza di vertigini ed un senso di confusione e spaesamento.
Questo segnale, rispetto al precedente, è da considerare con una maggiore urgenza, soprattutto se gli episodi si ripetono con una certa frequenza.
È un altro campanello che deve essere preso nella giusta considerazione. Soprattutto da parte di coloro che non soffrono abitualmente di mal di testa.
Infatti quando è in corso l’ictus l’ostruzione e la pressione sanguigna provocano dolori diversi dalla normale cefalea.
Se si avverte un senso di indolenzimento accompagnato da un sensazione di rigidità, o anche di paralisi, è bene ricorrere velocemente al proprio medico.
È l’ultimo dei sintomi che possono segnalare la presenza di qualcosa di anomalo.
Infatti se, all’improvviso, si vede male, sfuocato, annebbiato, potrebbe essere in corso un’ostruzione sanguigna.
Recentemente, in occasione di una giornata dedicata proprio all‘ictus, è stato coniato un acronimo, una parola, che racchiude il senso di quanto detto.
Fast, che in inglese significa veloce, quindi tempestivo, ed aiuta a gestire velocemente il problema.
F -face-viso: provare a soffiare come se si gonfiasse un palloncino;
A -arms-braccia : sensazione di rigidità agli arti;
S -speech-linguaggio: difficoltà di parola;
T -time-tempo: chiedere soccorso tempestivamente
Cioè se improvvisamente si avverte una difficoltà come nell’esempio appena decritto, un intervento veloce è quello che evita conseguenze più gravi
NOTA:
Questo articolo non si sostituisce al parere di un professionista competente. Al minimo disturbo o disagio avvertito, recarsi tempestivamente dal proprio medico.
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