Una donna incinta ha un’emorragia in corso, il Pronto Soccorso non la visita perché senza tampone: ha un aborto spontaneo nel parcheggio dell’ospedale

Caterina

Donna incinta ha emorragia

Una donna incinta si è recata al Pronto Soccorso ostetrico delle cliniche di San Pietro a Sassari dopo aver lamentato un forte mal di pancia per via di un’emorragia in corso, ma non l’hanno visitata perché senza tampone molecolare. La 25enne ha avuto un aborto spontaneo dopo la mancata visita nel parcheggio dell’ospedale. La dolorosa vicenda ha interessato Alessia Nappi, che aspettava con trepidazione di diventare mamma dopo anni di speranze ed attese.

secondo la ricostruzione dei fatti, la donna incita di cinque settimane si è recata insieme al marito al Pronto Soccorso ostetrico delle cliniche di San Pietro a Sassari per via di un’emorragia. Una volta presentatasi in ospedale le hanno domandato se si fosse vaccinata e se avesse eseguito recentemente un tampone in corso di validità. Dopo aver comunicato che ne era sprovvista e che si era sottoposta a due dosi di vaccino è stata invitata a lasciare il Pronto Soccorso per l’aumento dei contagi che ha spinto il reparto a limitare l’accesso. L’ostetrica rassicurando la donna l’ha invitata a tornare a casa, ed eventualmente di ripresentarsi in ospedale in caso di perdite più copiose.

Una donna incinta ha un’emorragia: il Pronto Soccorso non la visita perché senza tampone

Donna incinta ha un emorragia

La coppia mentre si trovava al parcheggio dell’ospedale pronta a fare ritorno a casa si è resa conto che l’emorragia era diventa più abbondante. La donna incinta ha perso il bambino a causa di un aborto spontaneo. Un episodio che ha scosso la 25enne che nel suo sfogo ha detto: “Penso che una visita ad una mamma che sta male, che aspetta questo tesoro da cinque anni, sia un diritto sacrosanto. Mi avrebbe aiutato ad accettare tutto con meno amarezza”. Per respingere le accuse il primario di Ginecologia, Giampiero Capobianco ha dichiarato alla stampa: “Noi non avremmo potuto cambiare le cose, non almeno in una fase così prematura del feto”.

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Analizzando la mancanza di empatia e di comprensione il marito di Alessia ha ricostruito la vicenda vissuta raccontando: “L’ostetrica ci ha ricevuto e a cui abbiamo esposto il problema ci ha fatto anche aspettare 20 minuti, solo dopo una nostra sollecitazione ci ha risposto che si era dimenticata di telefonare al quarto piano. Poi, dopo la richiesta del tampone molecolare che Alessia non aveva, ha consigliato a quest’ultima di assumere una tachipirina. […] Ci consulteremo col nostro legale per avere chiarezza e giustizia: questi fatti non dovevano accadere”.

 

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