Colonscopia: a cosa serve, come si esegue e le controindicazioni che nasconde l’esame diagnostico

Caterina

Colonscopia a cosa serve

Si stima un aumento, a livello mondiale, di casi di malattie a carico dell’intestino legate principalmente alle scorrette abitudini dell’uomo moderno che richiedono degli esami diagnostici ad hoc come nel caso della colonscopia.

Il mondo diagnostica dimostra come i test medici e gli esami siano in continua evoluzione.

Nel caso della colonscopia, o colonscopia, si tratta di un esame che consente di esplorare la parete interna dell’intestino crasso. Per eseguire quest’indagine si usa una sonda chiamata coloscopio, che rileva eventuali danni al colon.

Un’alta media di colonscopie si esegue di solito ogni anno per lo screening del cancro del colon retto. Che è la seconda causa di morte per cancro.

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Questo esame ha un tasso di esecuzione più alto in Francia rispetto agli altri Paesi europei.

Si tratta nello specifico di una procedura molto impiegata sia per fare una diagnosi di tumore sia per prevenire la formazione di ulcere o di polipi del colon.

Nel caso dei polipi si tratta di tumori benigni che si sviluppano sulle membrane mucose del colon e lunghi pochi millimetri. La formazione di polipi espone il paziente al rischio di insorgenza di tumori maligni.

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Colonscopia cosa serve, come si esegue

Colonscopia, quali controindicazioni nasconde

Malgrado sia ampiamento utilizzata come procedura di tipo diagnostico per rilevare il cancro del colon-retto, la colonscopia è potenzialmente pericolosa. In alcuni casi può risultare addirittura fatale.

In base ai dati degli Annali di Medicina Interna, la mortalità legata alla colonscopia è del 5% dei casi. Mentre in circa il 2% dei casi, le complicazioni legate a questo tipo di esame finiscono per portare al ricovero in ospedale.

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Il Telemark Polyp Study ha inoltre notato che la mortalità complessiva risulta più elevata nel gruppo di screening del cancro colon rettale della colonscopia. Si registrano circa 55 decessi su 400 soggetti. Rispetto al gruppo di controllo che invece registra 35 decessi su 399 soggetti.

Come si esegue questo esame diagnostico

La colonscopia di solito si esegue in anestesia generale, per tale ragione le possibili complicazioni della colonscopia sono legate all’anestesia.

Possono infatti verificarsi delle conseguenze di tipo cardiovascolare e respiratorio.

Ma si registrano anche casi di decessi ogni anno a causa di complicazioni dovute a perforazioni dell’intestino oppure a sanguinamento grave. Queste complicazioni sono più comuni nei soggetti anziani.

In alcuni casi si possono riscontrare dei focus infettivi. Se infatti l’apparecchiatura di colonscopia non si sterilizza in modo adeguato è alta la possibilità di infezioni.

Tra le infezioni più comuni ci sono quelle da: HPV, HIV, Helicobacter pylori, salmonella, mycobacterium tuberculosis, epatite C, epatite B, Aeruginosa, Pseudomonas, E. Coli, malattia di Jakob, virus dell’influenza.

Nel caso poi della colonscopia virtuale, essa è messa in discussione per l’esposizione alle radiazioni emesse durante l’esame. Queste infatti possono essere molto dannose per la salute.

L’alternativa diagnostica all’esame di colonscopia

Il campo diagnostico propone un’altra alternativa alla colonscopia. Si tratta del Test immunochimico fecale, (TIF), che si dimostra più sicuro e non mostra controindicazioni.

Va però sottolineato che si tratta di un’alternativa costosa. Questo test di screening consente di eseguire la ricerca di sangue nelle feci per rilevare il cancro del colon retto.

Il professor David Khayat, capo del dipartimento di oncologia del Pitié-Salpêtrière, ha illustrato i vantaggi del test sulla rivista Science and Future.

Ma anche in un articolo pubblicato sulla rivista Annals of Internal Medicine, il TIF si descrive come la migliore alternativa alla colonscopia. Questo perché è un esame più semplice ed efficace per diagnosticare l’80,4% dei casi di cancro colon rettale.

Ma non tutto il mondo medico ne apprezza i risultati. Come nel caso di Tim Bayers, un ricercatore presso l’Università del Colorado Cancer Center.

Secondo lo studioso il TIF permette di formulare la diagnosi di cancro solo nel caso di tumore e di adenoma in stadi avanzati. Quindi la diagnosi precoce del cancro non è possibile con il TIF.

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