Nel corso della semifinale di Amici si è assistito a tante sfide, che hanno portato in finale coloro che gareggeranno per la conquista del talent, il primo finalista che ha conquistato il posto nell’ultima puntata è stato Aka7even.
Il cantante però è finito al centro delle critiche, attaccato da Stefano De Martino. Le sfide della puntata dell’8 maggio hanno avuto inizio con il cantante chiamano a confrontarsi con Sangiovanni su un’interpretazione personale di “She”. Aka7even ha dedicato alla sua città, Napoli, la canzone che parla d’amore. Tutto è avvenuto durante il guanto di sfida, richiesto da Anna Pettinelli, ma più volte invocato da Rudy Zerbi.
Prima di chiamare la sfida la Pettinelli ha risposto al suo collega: “Non ho capito cosa stai cercando di dimostrare”, per poi optare per il lancio del guanto di sfida tra Aka7even e Sangiovanni, che hanno duellato su un tema preciso: una canzona d’amore. I due cantanti chiamati ad interpretare in modo personale la canzone “She” hanno dato vita a due esibizioni originali. Aka7even ha voluto dedicare la sua reinterpretazione a Napoli.
Aka7even fa una dedica a Napoli e Stefano De Martino lo critica
Una dedica speciale che Anna Pettinelli ha motivato così: “L’amore per Aka in questo momento è un amore malinconico, di lontananza per la sua città che non vede da tantissimi mesi… Napoli”. Infatti durante la sua interpretazione Aka7even ha cantato: “Tu sei così bella che ti invidia tutto il mondo… Mi hai insegnato l’arte della vita e io Napoli non me la scordo mai”. Inoltre, l’allievo di Amici ha citato nella sua esibizione il nome di Pino Daniele e di altri artisti campani, senza tacere i lati oscuri: la malavita, la terra dei fuochi, la disoccupazione giovanile.
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Ma al termine della performance canora di Aka7even, è arrivata la critica di Stefano De Martino che non ha gradito la dedica di Napoli, da napoletano. Infatti il giudice di Amici non ha apprezzato i riferimenti menzionati da Aka7even sentenziando: “Ti do un consiglio spassionato… Credo che noi della nuova generazione abbiamo modo di raccontare altro”.
