La maggior parte dei genitori farebbe qualsiasi cosa per i loro figli, come questa madre, che ha fatto l’ultimo sacrificio proprio per consentire a suo figlio di venire nel mondo. La storia di un’adolescente che si rifiuta di curarsi per far vivere suo figlio.
Brianna Rawlings, residente a Sidney, in Australia, ha 17 anni quando rimane incinta. Si tratta di una gravidanza non cercata, ma che la ragazza accoglie con gioia. Il destino che l’attendeva era però ben diverso da quello che pensava lei.
Tutto procede bene fino al 4° mese di gravidanza, quando Brianna scopre di avere una rarissime e aggressiva forma di leucemia.
La scelta che le lasciano i medici è drammatica: interrompere la gravidanza per iniziare subito una cura che l’avrebbe salvata, o tenere il bambino senza potersi curare?
Nessun diciassettenne dovrebbe mai dover fare una scelta così difficile, ma Brianna l’ha fatta e ha scelto di sacrificare se stessa per permettere al suo bambino di venire al mondo.
Passano i mesi e i medici cercano di fare il possibile per Brianna che ha scelto di non curarsi e che diventa ogni giorno più fragile.
Poco prima del parto però cambia qualcosa, i dottori scoprono che Brianna ha contratto una grave infezione del sangue, di conseguenza, il bambino deve nascere il più presto possibile.
Kyden, il bimbo di Brianna, nasce quindi grazie ad un taglio cesareo d’urgenza e quando finalmente lo stringe a sé, non può trattenere l’emozione.
A causa però delle terribili complicazioni, anche Kyden è stato contagiato dall’infezione del sangue e nonostante le assidue cure mediche a cui è stato sottoposto è morto dopo 12 giorni dalla sua nascita.
Nonostante la terribile sofferenza e il dolore a cui ha dovuto far fronte, Brianna ha dichiarato che quella manciata di giorni, in compagnia di suo figlio, sono stati i più belli della sua vita.
Immediatamente dopo il parto, la ragazza ha iniziato la cura contro il cancro, ma le sue condizioni erano talmente disperate che nemmeno un trapianto di midollo osseo avrebbe funzionato.
La sua ultima speranza era un trattamento ancora sperimentale e talmente costoso che ha costretto la famiglia di Brianna a lanciare una campagna fondi che ha avuto talmente tanto successo, da aver permesso alla ragazza di cominciare le prime cure.
Purtroppo però, pochi mesi dopo la morte di suo figlio anche Brianna si è arresa ed è morta. L’unica consolazione della sua famiglia è che adesso non soffre più e che finalmente si trova insieme al suo bambino adorato.
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