Nella serata del 3 maggio 2024, il pubblico di “Quarto Grado” su Rete Quattro è stato testimone di un aspro confronto tra Claudio Sterpin e Sebastiano Visintin, il marito di Liliana Resinovich, la donna scomparsa il 14 dicembre 2021 a Trieste e trovata senza vita ventidue giorni dopo. Nonostante l’assenza di indagati ufficiali, l’attenzione rimane alta, specie in attesa dei risultati della seconda autopsia recentemente condotta.
Accuse e Difese
Durante il confronto, Claudio Sterpin ha sferrato accuse pesanti: “Non ho puntato il dito contro di lui, ho aspettato che raccontasse fandonie sul loro rapporto, parlando di idillio e io sapevo benissimo che non era vero”. Ha poi rivelato di aver scoperto che l’alibi di Visintin, legato all’uso di una GoPro, era inaffidabile, aggiungendo ulteriori dubbi sulla sua versione dei fatti.
Sebastiano Visintin ha risposto con fervore: “A che titolo parla questo signore? Parliamo di una persona che non ha dimostrato ancora a nessuno questa storia, parliamo di una frequentazione. Lui si è messo in testa questa cosa, che ci dica esattamente cosa si sono detti lui e Liliana. Non ha titolo di farmi questi osservazioni. Ogni settimana si inventa qualcosa. Quando è sparita mia moglie ero nel panico totale. Io non sapevo che il portafogli era a casa, pensavo fosse uscita con i documenti”.
Il Mistero del Cellulare
Un altro elemento misterioso è il destino del cellulare di Liliana Resinovich. Claudio Sterpin sostiene: “Ho saputo pochi giorni fa delle ricerche che ha fatto Liliana col suo Samsung dal primo al 13 dicembre, riguardanti la Formula 1. O le ha fatte lei o non so”. Sebastiano Visintin, però, ha negato categoricamente di avere interferito con la proprietà personale della moglie: “Mi sembra di essere sotto processo, ma comunque posso garantire che io il telefono di Liliana non l’ho mai toccato. Io avevo i miei, lei i suoi, mai li controllavo. Quello che dice lui lasciamo perdere”.
Il confronto tra Sterpin e Visintin non ha solo riacceso l’interesse per il caso di Liliana Resinovich, ma ha anche sollevato questioni più ampie sulla veridicità e sulla trasparenza nei rapporti personali che continuano a turbare la comunità di Trieste. Con nuovi dettagli che emergono e vecchie ferite che si riaprono, il pubblico resta in attesa di sviluppi.