Molti studenti si discostano dall’obiettivo della scuola, vale a dire l’educazione, e trasformano un luogo inizialmente sano in un ambiente buio e violento. Sfortunatamente, molti bambini sono la testimonianza reale di questa situazione. Tra loro c’è Amy McAloon, una studentessa autistica picchiata e filmata dai suoi compagni di scuola.
In Italia, ma anche nel resto del mondo, il bullismo scolastico è attualmente, un problema serio. In Italia a febbraio si festeggia la Giornata nazionale contro il bullismo. Che ha lo scopo di sollevare un velo su un problema che si sta costantemente diversificando e che colpisce anche la sfera privata attraverso i social network.
È alla Alsop High School di Liverpool che una ragazza di 14 anni ha subito un trattamento crudele da parte dei suoi compagni. La sua colpa? Essere autistica.
La quattordicenne ha vissuto una delle esperienze più traumatiche della sua vita. Immobilizzata da uno dei suoi compagni, è stata picchiata mentre altri hanno filmato la scena, accompagnandola con grandi risate.
Contattata dalla scuola, sua madre ha immediatamente capito cosa era successo alla figlia. Che ha confermato i suoi timori quando le ha rivelato di aver visto un video sui social di lei che veniva picchiata.
Devastata dal dolore, la donna ha quindi scoperto che sua figlia è vittima di bullismo da almeno 3 anni. Intrappolata nel mutismo, tanto caratteristico del disturbo dell’autismo, Amy è da sempre la vittima ideale dei suoi compagni.
Non solo le botte, ma il pensiero di trovare online i video che mostrano le violenze subite, portano la vittima in un costante stato di insicurezza.
Inoltre sempre meno ragazzini hanno paura di farsi vedere intenti a mettere in atto orribili azioni. Guidati da impulsi violenti quasi barbarici, alcuni di loro non si fermano davanti a nulla per vivere un breve minuto di gloria.
E spesso ignari delle conseguenze generate dal loro comportamento brutale, sono in grado di dimostrare una crudeltà sconfinata nei confronti dei loro compagni.
Un fenomeno ben lungi da essere attenuato, si è adesso trasformato nel cyber-bullismo. In cui le vittime non solo vengono maltrattate, ma devono anche subire un’ulteriore umiliazione.
La condivisione dei video umilianti in rete, alla portata di chiunque.
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