Storie

Il marito muore a causa di una puntura di zecca: Crissy scrive una lettera

Questa è la storia di Crissy Brownstein Naticchia, che purtroppo ha perso il suo amato marito a causa della puntura di zecca, un insetto troppo spesso sottovalutato.

E’ passato un mese dalla sua tragica perdita. E Crissy ha finalmente deciso di raccontare come sono andate veramente le cose, con la speranza che ciò che è successo a suo marito non capiti più a nessun altro.

Puntura di zecca: un pericolo silente

Crissy sta affrontando una delle perdite più devastanti nella vita di una persona: la perdita del compagno di vita, colui con il quale avrebbe voluto invecchiare e che non era assolutamente pronta a salutare adesso.

E dopo 30 giorni dalla morte di suo marito si è finalmente decisa a raccontare i fatti, così come sono realmente accaduti. E per farlo, ha deciso di affidarsi ad una lettera. Ecco le sue parole.

“In 23 anni di matrimonio, mio ​​marito si era ammalato solo due volte. Al tempo della tragedia, aveva 50 anni ed era un uomo in buona salute.

Un giorno tornò dal lavoro con la febbre, un fatto molto strano per lui. Dopo alcuni giorni la temperatura era ancora alta, ma senza altri sintomi evidenti, così abbiamo deciso di andare in ospedale.

La prima diagnosi è stata un’infezione renale, così i medici gli prescrivono antibiotici e lo rimandano a casa. A quel punto la febbre era passata, ma lui continuava a sentirsi molto stanco.

Dopo qualche giorno è peggiorato ulteriormente e siamo di nuovo corsi al pronto soccorso, dove a questo punto, viene ricoverato.

In breve tempo i suoi reni e il suo fegato collassano e i medici decidono di sedarlo. Nel frattempo non riuscivano ad arrivare ad una diagnosi, perché i test erano tutti negativi.

Finalmente c’è una diagnosi

Ma un giorno, finalmente riescono a dare un nome alla malattia che piano piano mi avrebbe portato via mio marito: aveva la babesiosi, una malattia trasmessa dalla puntura di zecca.

I medici allora gli somministrano i giusti antibiotici e dopo una trasfusione di sangue sembrava addirittura stare meglio.

Io e i nostri figli siamo tornati quindi a casa speranzosi, così come il resto della famiglia e mai mi sarei aspettata di ricevere quella chiamata che avrebbe per sempre cambiato la mia vita.

Erano le 4:30 del mattino quando i medici mi dissero di recarmi in ospedale perché erano sorte gravi complicazioni dovute ad un abbassamento di pressione.

Due ore dopo mio marito non c’era più. La sua morte è per noi una tragedia insensata, non possiamo sapere se in caso di una diagnosi più veloce, potrebbe ancora essere qui con noi.

Sappiamo soltanto di averlo perso a causa di una puntura di zecca, un pericolo di cui non si parla molto. Non dispiacetevi per me, condividete la mia storia per impedire che ad altri possa accadere la stessa cosa”.

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