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L’autopsia sul professore di Biella morto 17 ore dopo la somministrazione del vaccino Astrazeneca nega legame con la vaccinazione e rileva problema cardiaco

Il reperto dell’autopsia sul corpo di Sandro Tognatti, professore di Biella di 57 anni, deceduto dopo essersi sottoposto al vaccino Astrazeneca ha fatto chiarezza sulle cause del decesso.

A quanto pare l’insegnante di musica da quanto rilevato dalle indagini condotte sarebbe morto per cause non legate alla vaccinazione avvalorando la tesi iniziale.

Così si è confermato che il decesso del professore di Biella non avrebbe alcuna correlazione con la dose del vaccino Astrazeneca.

Anche se la morte del professore di Biella si è verificata 17 ore dopo che si era sottoposto alla somministrazione del siero, i risultati degli esami autoptici confermerebbero la mancanza di un nesso di casualità tra il decesso dell’uomo e l’iniezione della prima dose del vaccino.

Per fare luce sulla morte del professore di clarinetto di Biella, la Procura ha aperto un’indagine per appurare se tra la somministrazione della dose di vaccino e la morte ci fosse un presunto legame.

La causa del decesso del professore di Biella, morto 17 ore dopo la somministrazione del vaccino Astrazeneca

Gli esiti dell’autopsia sul corpo di Sandro Tognatti non avrebbero rilevato nessuna correlazione tra la sua morte ed il vaccino anti Covid. Da quanto riportato sulle colonne dell’Ansa, il professore Sandro Tognatti venuto a mancare lo scorso 14 marzo, dopo 17 ore dalla somministrazione del vaccino Astrazeneca, non sarebbe deceduto per gli effetti collaterali del vaccino.

Sembrerebbe confermata la morte di Sandro Tognatti per un’altra causa legata alla sua condizione di salute aggravatasi all’improvviso.

L’uomo infatti sarebbe morto per un arresto cardiaco che non avrebbe alcuna attinenza con la dose di vaccino somministratagli.

La conferma è arrivata dagli esiti dell’autopsia che è stata effettuata sul corpo del docente da parte del dottor Roberto Testi, medico legale e presidente del Comitato tecnico scientifico dell’Unità di crisi della Regione Piemonte per l’emergenza Coronavirus.

Gli esami sul corpo della vittima si sono svolti  in presenza di un consulente nominato dalla famiglia del docente per garantire la massima trasparenza, evidenziando così l’assenza di un trombo ma l’insorgenza di un infarto.

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