Anche se non trattata con la dovuta attenzione da parte dei media, ha fatto notizia un caso clamoroso: un cliente di una compagnia di assicurazione muore dopo aver fatto il vaccino Covid-19 e viene negato alla sua famiglia il risarcimento per una motivazione che ha dell’incredibile. Una vicenda che si è registrata in Francia, arrivando anche nel nostro Paese grazie all’acceso dibattito sui social. Da quanto ricostruito dal web, un anziano imprenditore di Parigi muore dopo aver fatto il vaccino Covid-19, ma prima del tragico epilogo aveva stipulato una polizza sulla vita con beneficiari i suoi eredi, figli e nipoti.
Malgrado il fatto che la compagnia assicurativa, avvalendosi del parere medico, abbia riconosciuto la vaccinazione come la causa della morte dell’assicurato ha negato il risarcimento ritenendo che il de cuius si è sottoposto ad un esperimento a proprio rischio, consapevole degli effetti collaterali e dei rischi dei vaccini, definendo il Covid-19 una malattia critica. La compagnia di assicurazione considera la vaccinazione sperimentale con conseguente suicidio, da qui il rifiuto del risarcimento con la motivazione: “l’uso di farmaci o trattamenti sperimentali, comprese le somministrazioni di vaccini Covid, è espressamente escluso dal contratto di assicurazione”.
La famiglia del defunto ha fatto causa alla compagnia assicurativa, ma il tribunale ha dato ragione all’assicurazione sentenziando: “Gli effetti collaterali del vaccino sperimentale sono pubblicati e il defunto non poteva affermare di non averne saputo nulla quando ha ricevuto volontariamente il vaccino. Non esiste una legge o un obbligo in Francia che lo abbia costretto a essere vaccinato. Quindi la sua morte è essenzialmente un suicidio“. Il verdetto del tribunale ha confermato che il suicidio non è sottoposto a copertura assicurativa riconoscendo la classificazione dell’assicuratore che non annovera questa casistica tra i sinistri coperti dal contratto.
Ma la famiglia dell’anziano imprenditore, che muore dopo aver fatto il vaccino Covid-19, ha deciso di fare appello dopo la sentenza del giudice anche se l’assicuratore invoca a proprio sostegno le clausole del contratto firmato, dove si sostiene che il cliente era stato messo a conoscenza dei rischi e che ha accettato consapevolmente. Anche se i media francesi non hanno trattato molto la notizia, facendola passare in secondo piano, ha voluto renderla nota il legale della famiglia, Carlo Alberto Brusa che si è servito dei social.
È possibile inoltre mettere a confronto quanto accaduto con delle vicende analoghe che si sono registrate altrove e che hanno rilevato il rischio associato ai vaccini riconosciuti dagli assicuratori. Questo caso evidenzia le difficoltà nelle quali gli assicuratori sono incappati a livello mondiale per via dei vaccini, con un aumento della stipulazione delle polizze sulla vita e denunce di mancato pagamento.
Soprattutto in America si è registrato un aumento delle sottoscrizioni, come reazione al timore di incorrere a lesioni o morte in seguito alla vaccinazione Covid. Non deve destare sorpresa il rifiuto di pagamento per una morte correlata al vaccino, in quanto il settore assicurativo globale ha subito un esponenziale aumento di richieste di risarcimento nei primi mesi del 2021 mettendo in difficoltà le casse degli assicuratori.
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