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Un marito picchia a morte la moglie che vuole lasciarlo ed invia le foto ai suoi amici per dimostrare che ha il totale controllo su di lei

La storia di abusi e violenze domestiche a cui di questo marito che picchia a morte la moglie è solo una delle tante che hanno in comune la stessa trama: la violenza contro le donne.

I racconti di violenze, abusi, femminicidio sono oggi una piaga sociale dilagante in tutto il mondo.

Come rivelato da un rapporto dell’OMS più di un terzo delle donne in tutto il mondo è vittima di violenza fisica o sessuale.

Questa vicenda di cronaca nera arriva dalla Russia ed avvalora questo spaventoso dato. Anastasia Oviannikova, 28 anni, è stata uccisa sei giorni dopo essere stata brutalmente aggredita dal marito Maxim Gribanov.

Un pestaggio di una ferocia inaudita

La donna ha subito un brutale pestaggio da parte del marito perché voleva lasciarlo. La feroce aggressione ha provocato la morte della giovane donna.

Il marito dopo aver picchiato brutalmente la donna ha inviato delle foto ai suoi amici per vantarsi dell’autorità e del potere che esercitava sulla moglie.

Un dettaglio, reso noto dal quotidiano METRO, che tinge di cromie ancora più fosche la vicenda.

Anastasia era una giovane donna piena di vita e voleva lasciare il marito per provare a vivere un futuro migliore lontano da quell’uomo violento che da anni la abusava ed esercitava bullismo su di lei.

Oltre a subire violenze domestiche costanti la donna ha dovuto persino lasciare il suo lavoro al municipio.

Inoltre la sua famiglia ha subito minacce costanti da parte dell’uomo, delle intimidazioni fatte per paura di essere denunciato.

Un marito picchia a morte la moglie che muore sei giorni dopo la brutale aggressione

Anastasia voleva lasciare quel marito violento e possessivo perché aveva incontrato un uomo premuroso che le aveva fatto intravedere un bagliore di luce. Una notizia riferita da alcuni amici della vittima.

Ma Maxim non voleva rinunciare ad una sua ‘proprietà’. L’uomo ha picchiato la moglie ripetute volte, prendendola a calci su tutto il corpo.

Ogni singolo centimetro del suo corpo ha riportato: contusioni, emorragie interne e fratture.

Oltre al feroce pestaggio a morte ha commesso un altro atto barbaro: si è divertito a filmare ed a fotografare la sua vittima per vantarsi con i suoi amici della sua autorità. Il suo obiettivo era dimostrare loro che aveva sua moglie “sotto controllo”.

Dopo quella terribile aggressione, Anastasia è entrata in coma e fu portata in ospedale. Ma sei giorni dopo è morta per le conseguenze dei traumi interni subiti.

Yulia Kusnetzova, una portavoce della polizia, ha rilasciato delle dichiarazioni sul caso:

“In un primo momento, l’uomo si è accusato di aggressione gravi. Ma dopo la sua morte, le accuse sono cambiate. Il sospettato si è dichiarato parzialmente colpevole. Ha detto che aveva le sue ragioni”.

Il marito che picchia a morte la moglie rischia fino a 16 anni di detenzione in carcere.

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