Fermato dalla polizia e accusato di guidare in stato d’ebrezza, l’uomo ha negato di aver assunto alcool. In seguito ha scoperto di soffrire di una rara patologia: il suo corpo autoproduce birra!
Si chiama sindrome di Brewery, o di fermentazione intestinale, una condizione rara che porta una persona a produrre etanolo mediante fermentazione endogena. La storia che ci arriva dalla Carolina parla proprio di questa condizione.
Un uomo di circa 40 anni, fermato da una pattuglia della polizia, rischia una pena pesante per guida in stato di ebrezza. Appare malfermo, ubriaco.
Dopo aver rifiutato la prova dell’etilometro l’uomo, viene condotto in ospedale per le analisi specifiche.
Qui i medici riscontrano un livello di alcol ben 2 volte e mezzo superiore alla media consentita. Le condizioni tipiche di un uomo ubriaco e pericoloso.
Di fronte al diniego, fermo e risoluto, riguardo l’assunzione di alcol, e interrogati alcuni colleghi, il malcapitato è viene sottoposto ad esami specifici.
E, con sorpresa da parte del personale del Richmond Medical Centre, i medici appurano che l’uomo dice la verità. Non é ubriaco perché ha ecceduto con birra o cocktail.
Nel suo intestino viene trovato lievito in grado di convertire i carboidrati in alcol.
Cioè produce birra in maniera naturale, portando però a conseguenze pericolose non solo per la sua incolumità, ma anche per quella degli altri.
Questo è l’effetto della sindrome di Brewery, o di auto-fermentazione naturale.
I medici spiegano che questi pazienti hanno le stesse problematiche degli alcolisti: andatura barcollante, respiro pesante, sonnolenza.
Condizioni quindi pericolose per se e per gli altri, quando ad esempio si mettono alla guida. Un uomo ubriaco rappresenta infatti una minaccia pericolosa.
La causa però non dipende da una colpa o dalla mancanza di controllo.
Un semplice piatto di pasta può infatti attivare quel processo di fermentazione che porta a produrre birra in modo inconsapevole.
Fortunatamente la ricerca ha scoperto che questa patologia può essere trattata con farmaci antifungini.
Come dichiarato dal Direttore del reparto di ricerca, la svolta per questo problema è nata dopo aver trattato un soggetto, ubriaco, feritosi in una caduta.
L’uomo, alla disperata ricerca di una soluzione presso un centro di terapie per alcolisti, non era un bevitore, ma produceva alcol in maniera spontanea.
Ipotizzando che possa trattarsi dell’effetto di funghi presenti nell’intestino i medici hanno tentato una terapia antifungina e probiotica. E l’effetto è stato più che positivo.
Così i ricercatori, in attesa di trovare la causa scatenante, hanno potuto trovare una soluzione in grado di ridurre i rischi per questi pazienti.
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