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Anziani picchiati in casa di riposo: indagini shock a Palermo

Alcuni anziani di una casa di riposo non solo venivano ripetutamente picchiati, ma anche offesi e legati alle sedie. Al punto che una di loro ha tentato in un gesto estremo di togliersi la vita.

Dopo una shoccante indagine la Guardia di Finanza di Palermo ha arrestato 6 donne, accusate di maltrattamenti in una casa di riposo.

Anziani picchiati: le intercettazioni drammatiche

Presi a calci, a sberle e anche offesi verbalmente. Tutto questo veniva subito da un gruppo di anziani residenti in una casa di riposo di via Emerico Amari a Palermo.

La struttura è stata sequestrata dalla Guardia di Finanza e sei donne sono state arrestate con varie accuse, tra cui maltrattamenti ai danni di anziani, bancarotta, riciclaggio e autoriciclaggio.

A far luce sull’incubo che vivevano quotidianamente gli anziani picchiati sono state le telecamere installate dalle autorità.

Che hanno ripreso maltrattamenti di ogni genere, fisici e psicologici e che hanno portato anche a episodi di autolesionismo più a un tentato suicidio.

Ancora una  volta a farne le spese sono le vittime più silenziose e indifese. Gli anziani.

“Devi morire, vai a gettare il sangue più in là”. Oppure “per quanto mi riguarda può anche crepare”. “Se tu ti muovi di qua io ti rompo una gamba cosi la smetti, o zitta, muta”, queste alcune delle continue frasi con cui le operatrici si rivolgevano agli anziani picchiati.

Tuttavia l’affermazione più sconvolgente è:

“Ti dico che io in altri periodi avrei aspettato che moriva perché già boccheggiava… io lo ripeto fosse stato un altro periodo non avrei fatto niente l’avrei messa a letto e avrei aspettato. Perché era morta”.

Le donne arrestate sono Maria Cristina Catalano, amministratrice di fatto dalla struttura, Vincenza Bruno, 35 anni, che l’aiutava e le dipendenti Anna Monti, 53 anni, Valeria La Barbera, 28 anni, Rosaria Florio, 42 anni e Antonina Di Liberto, 55 anni.

Le indagini

Il sequestro della struttura da incubo è stato disposto dal gip del Tribunale di Palermo, subito dopo aver visionato i terribili filmati.

Dure le dichiarazioni di Gianluca Angelini, il comandante del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Palermo:

“È emerso uno spaccato deprimente da un punto di vista umano prima ancora che giudiziario. Non è stato facile nemmeno per noi in queste settimane di indagine visionare e documentare il campionario ignobile di nefandezze e crudeltà gratuite compiute a danno degli anziani, soprattutto in questa fase emergenziale che richiederebbe una tutela ancora più elevata nei confronti delle fasce di popolazione più deboli e maggiormente esposte a rischio”.

Vi rimandiamo ai filmati delle telecamere, ma vi avvisiamo che le immagini sono molto forti:

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