Un frammento del Libro delle due Strade, considerato la più antica mappa per l’aldilà si è trovato in un sarcofago dell’Antico Egitto di 4000 anni fa.
La scoperta, di cui si parla di recente nel Journal of Egyptian Archaeology, risale in realtà al 2012. La scoperta avvenuta nella necropoli di al-Asasif, nella Valle dei Re, in Egitto, ha riportato alla luce i frammenti del Libro delle due Strade: una guida illustrata per l’aldilà.
Secondo le credenze religiose del tempo, i defunti prima di raggiungere Rostau, il regno di Osiride, signore della morte, doveva intraprendere un cammino faticoso.
Questo viaggio verso una nuova vita era pericoloso quindi richiedeva il consulto di una guida scritta. Infatti il Libro delle due Strade indicava due percorsi, via terra o via acqua, che portavano a Rostau.
Secondo gli archeologi che hanno fatto la scoperta, si tratterebbe della più antica copia del testo sacro. Potrebbe trattarsi del primo libro illustrato di cui si abbia conoscenza oggi.
Il team di archeologi delle Università di Liverpool e di Leuven era impegnato negli scavi nella necropoli di Dayr al-Barshā, un antico cimitero destinato alla sepoltura alle persone di alto rango in uso nel Medio Regno (2055-1650 a.C.).
Così il team si è imbattuto in una tomba saccheggiata dai tombaroli. Qui hanno trovato i resti di un sarcofago di legno con le assi interne decorate con geroglifici.
I decori evocano la guida illustrata al viaggio nell’aldilà. La tomba risale all’epoca del faraone Mentuhotep II (che regnò fino al 2010 a.C.). La guida decorava il sarcofago di una donna di alto rango di nome Ankh.
I ricercatori hanno appurato che si trattava dei resti di una copia del Libro delle due Strade. Anche se hanno scoperto una versione incompleta rappresenta la più antica descritta in una pubblicazione scientifica.
In precedenza si sono rinvenute delle illustrazioni più arcaiche e più semplici dell’aldilà egizio. Ma la grande valenza del Libro delle due Strade è la descrizione elaborata della mappa per l’aldilà.
In base alla religione egizia, il culto in onore di Osiride consentiva di riportare in vita i morti con dei riti sacri.
Il contenuto del Libro delle due Strade potrebbe riferirsi alle cerimonie religiose dove i sacerdoti tentavano di far rivivere Osiride mediante la preghiera.
In seguito, le formule sacre si sono utilizzate per entrare in contatto con i defunti, conservando il pronome maschile della divinità. L’antica mappa scoperta quindi contiene delle istruzioni per formulare questi riti sacri.
Ashley, 32 anni, ha recentemente scritto una lettera alla nostra redazione per condividere una storia…
Durante i vent'anni, ci sono momenti che rimangono impressi nella memoria, spesso per le lezioni…
A volte, anche le relazioni che sembrano normali nascondono aspetti che emergono solo quando la…
Una settimana dopo la morte improvvisa di mio marito, che aveva solo 35 anni, mi…