Il solletico è un fenomeno misterioso perché risulta quasi impossibile spiegarlo, sembra infatti una sorta di automatismo.
Alcuni soggetti sono più sensibili e quindi non sopportano di essere solleticati. Infatti basta che avvertano le dita sulla loro pelle per esplodere in un attacco di risate prive di controllo.
Il solletico da più di un secolo ha catturato l’interesse di tutto il mondo scientifico. Numerosi esperti hanno cercato di capire come funziona questo meccanismo complesso ed enigmatico.
Apparentemente sembra qualcosa di semplice e banale, ma dal punto di vista scientifico sono emersi dei dati interessanti.
Gli scienziati che lo hanno indagato però non sono riusciti a scoprire in pieno cosa scatena tale meccanismo.
Ancora oggi quindi non è chiaro a quale esigenza biologica risponda il solletico.
Il mondo della scienza si interroga sul perché sia uno stimolo che interessa gli uomini.
Inoltre, gli studiosi cercano di comprendere quali siano i processi di tipo fisiologico, psicologico e cognitivo che lo provocano.
Dalle poche conoscenze acquisite sul solletico, si sa che si tratta di un fenomeno complesso, che implica la stimolazione dei recettori tattili della pelle. Inoltre questa stimolazione avviene grazie ad alcune vie nervose.
Quindi gli input dei recettori tattili si trasmettono al cervello che attiva dei particolari meccanismi corticali, siti nella corteccia cerebrale.
Con ogni probabilità questi meccanismi riguardano la percezione ed il controllo delle proprie azioni.
Già alla fine dell’Ottocento alcuni fisiologi si sono occupati di tale fenomeno. Così hanno distinto due diversi tipi di solletico: il knismesi ed il gargalesi.
Nel caso del knismesi si tratta di una sensazione simile al prurito che si avverte quando la pelle è leggermente sfiorata, ad esempio da una piuma oppure una carezza.
Questo tipo di stimolo provoca una reazione motoria involontaria, ma non scatena la risata.
Si ritiene che un simile meccanismo si sia evoluto negli uomini ed in altri animali come forma di protezione contro i parassiti.
Il secondo tipo, il gargalesi è quello avvertito quando si è solleticati da qualcuno. Perciò questo stimolo scatena attacchi di risa.
Si è ipotizzato che questo secondo tipo sia associato al gioco, con implicazioni sia psicologiche sia sociali.
Quindi si evince che i due tipi di solletico sono dei fenomeni diversi. Infatti il knismesi di solito interessa tutto il corpo e si percepisce come fastidio.
Invece il solletico intenso, del tipo gargalesi, è percepito solo in alcune zone del corpo. Inoltre scatena un mix di sensazioni piacevoli e sgradevoli.
Il mondo scientifico alcuni decenni fa ha scoperto che i ratti sono suscettibili a tale stimolo tattile.
Una scoperta confermata da uno studio che si è pubblicato su Science. Questa ricerca rivela dei dati interessanti su cosa accade nel cervello di un topo durante il solletico.
I ricercatori della Università Humboldt di Berlino hanno indotto la stimolazione in un gruppo di topi in varie circostanze.
Così sono riusciti ad identificare una precisa zona del cervello. Questa sede rappresenta il nodo da sciogliere per capire come i ratti reagiscono al solletico.
Infatti la risposta allo stimolo si registrava solo se i topi erano predisposti. Quindi gli scienziati hanno appurato che una regione del cervello si attivava nel corso del solletico nei ratti felici.
Invece questa zona cerebrale non si attivava in risposta alla stimolazione nei ratti più ansiosi.
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