Esiste una correlazione fra le patatine fritte e la cecità? Secondo i ricercatori sì, e la loro teoria è stata dimostrata da questo caso clinico.
La rigida dieta di un adolescente che per anni ha mangiato solamente patatine fritte e pane bianco, gli ha lentamente fatto perdere la vista in maniera permanente. A dirlo è stato uno studio pubblicato su una rivista medica.
Gli scienziati dell’Università di Bristol hanno esaminato il caso di un giovane paziente, il cui atteggiamento estremamente schizzinoso nei confronti del cibo gli ha causato una permanente perdita della vista.
Il paziente, di cui non si conoscono le generalità, ha riferito ai medici di aver consumato per anni solamente patatine fritte, pane bianco ed affettati.
Secondo il suo medico di fiducia, peso ed altezza erano nella norma e non mostrava nessun segno di malnutrizione.
Ma con ulteriori analisi la verità è venuta a galla: il paziente era gravemente anemico e con bassissimi livelli di vitamina B12.
Prima di perdere completamente la vista, ha perduto anche parte dell’udito.
Ulteriori indagini hanno rivelato che il paziente aveva carenza di vitamina B12; bassi livelli di rame, vitamina D e selenio.
Più un alto livello di zinco e ridotta densità minerale ossea. A questo punto, la vista del paziente era permanentemente compromessa.
I ricercatori della Bristol Medical School e del Bristol Eye Hospital hanno esaminato il caso e hanno concluso che il regime alimentare del ragazzo, basato esclusivamente su cibo spazzatura e l’assunzione limitata di vitamine e minerali nutrizionali hanno provocato l’insorgenza della neuropatia nutrizionale ottica, una disfunzione del nervo ottico.
Nei paesi sviluppati, la neuropatia ottica nutrizionale è principalmente causata da problemi intestinali o farmaci che interferiscono con l’assorbimento dei nutrienti.
Raramente è causata da sbagliati regimi alimentari, inoltre se presa in tempo è una condizione reversibile.
Per evitare di perdere la vista e di ritardare la diagnosi della neuropatia ottica nutrizionale, è importante che i medici ed i pediatri si informino costantemente sugli stili alimentari dei loro pazienti.
Prescrivendo anche esami clinici di routine, quando la situazione è sospetta.
E’ importante seguire questa strada, perché alcune perdite della vista associate a questa pericolosa condizione potrebbero guarire completamente.
Ma a patto che il paziente assuma un regime alimentare sano ed equilibrato.
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