Un viaggio di nozze che si è brevemente trasformato in un incubo, quello dei neosposi bloccati sulla nave da crociera, recentemente messa in quarantena dalle autorità giapponesi.
La lussuosa nave è bloccata nel porto di Yokohama, in Giappone, dal 3 febbraio scorso, quando un ottantenne, dopo uno scalo a Hong Kong, è risultato positivo al coronavirus. Dopo di lui, si sono ammalate altre persone, per un totale di 61 contagiati.
Fra i passeggeri risultati positivi al coronavirus c’è anche un uomo, partito con la nave in luna di miele, dopo essere convolato a nozze circa un mese fa.
La coppia di sposi è stata recentemente separata, poiché la donna, al contrario del marito non ha contratto il coronavirus.
Pochi giorni prima della separazione e di scoprire di essere malato, l’uomo aveva pubblicato un post su Facebook, in cui informava i conoscenti di ciò che stava accadendo a bordo della nave.
Anche sua moglie Wendy, nei giorni scorsi si è lasciata andare su Facebook, raccontando del suo dolore per essere stata separata dall’uomo che ha sposato da meno di un mese e per non aver avuto la possibilità di prendersi cura di lui. La donna è un’infermiera.
“L’hanno portato via. Stava bene e non presentava sintomi, ma se dovessero presentarsi non potrò prendermi cura di lui. Non solo come moglie, ma anche come infermiera. Non so quanto ci vorrà prima di rivederlo. Conto i giorni che mi separano da quando potrò di nuovo ridere per delle sciocchezze insieme a lui”.
I due sono partiti da Wolverhampton, Regno Unito, e il signor Steele è al momento, il secondo britannico ad essersi ammalato.
Per scongiurare il peggio, a bordo della nave da crociera, sono state istituite delle nuove regole. Le mascherine sono obbligatorie, inoltre è necessario mantenere una distanza di un metro tra una persona e un’altra e non si può sostare in grandi gruppi.
Tutte regole necessarie per evitare di vedere aumentati il numero dei contagiati a bordo, che al momento, come abbiamo detto, sono 61. Di cui 21 giapponesi, 8 americani, 5 canadesi, 5 australiani e un argentino.
Mentre nel mondo siamo arrivati a 722 morti e più di 30.000 contagiati. Numeri che ogni giorno di più continuano a spaventare il mondo.
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