Un ragazzo di 22 anni muore dopo aver trascorso davanti al computer intere giornate durante la quarantena.
Stanley Greening, che vive nel Bedfordshire in Gran Bretagna, dopo aver perso improvvisamente suo figlio Louis O’Neill ha lanciato un allarme rivolto ai più giovani.
La morte prematura del figlio durante la quarantena lo ha toccato profondamente.
Louis era in salute e non aveva problemi, ma è morto per una trombosi venosa profonda.
Il giovane costretto in casa dalla pandemia senza la possibilità di uscire per lavoro, si è rifugiato nei videogiochi, ai quali dedicò gran parte della sua giornata.
Questo il toccante racconto fatto dal padre che ha perso il figlio per aver trascorso davanti al computer intere giornate:
“Il 3 giugno accadde qualcosa di così terribile, la cosa peggiore che puoi immaginare per un giovane uomo e la cosa peggiore che puoi immaginare per un padre.
Mio figlio, il mio caro ragazzo, Louis, se n’è andato. Non a causa del virus, ma per questo: intrappolato in un mondo virtuale, è diventato meno attivo, le ore passavano rapidamente quando è stato assorbito dai giochi.
Ma nessuno, nessuno, mai in un milione di anni avrebbe predetto un coagulo di sangue in mio figlio. E questa fu la sua fine ed io morii dentro con lui”.
Il 22enne muore dopo aver trascorso davanti al computer intere giornate giocando ai videogiochi nel corso della quarantena.
La causa del decesso è lo sviluppo di una trombosi venosa profonda, una condizione grave dovuta alla presenza di un coagulo di sangue all’interno di una vena profonda.
Questo tipo di coaguli di solito si forma nella parte inferiore del corpo e della coscia. In alcuni casi invece i coaguli possono formarsi anche in altri luoghi quali: il collo, le spalle, le braccia.
Tra le cause dei coaguli ci sono delle scorrette abitudini alimentari e quelle relative allo stile di vita.
Come nel caso della lunga sedentarietà che porta a prolungati periodi di inattività fisica. Una condizione che ha colpito il ragazzo che muore dopo aver trascorso davanti al computer intere giornate.
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