Il medico cinese che aveva messo tutti in guardia sul propagarsi di un nuovo virus è morto, lo conferma l’ospedale in cui lavorava come oftalmologo.
Aveva 34 anni Li Wenliang e le autorità lo avevano arrestato con l’accusa di “disturbo dell’ordine pubblico”. E’ stato uno dei primi ad accorgersi che iniziava a circolare un virus sconosciuto.
Aveva mandato un messaggio in una chat di medici, un messaggio che gli aveva causato un arresto e un successivo rilascio, quando poi il coronavirus non era più un sospetto, ma una certezza.
Pochi giorni fa, in tutto il mondo era circolata la notizia, poi smentita, che fosse morto. Adesso arriva l’ufficialità, proprio dall’ospedale in cui lavorava come oftalmologo.
La sua foto, in cui appariva coperto dalla mascherina per l’ossigeno ha fatto il giro del mondo e la sua morte, ha scatenato un torrente di emozioni sui social media.
Il coronavirus, attualmente ha ucciso circa 636 persone, un numero di vittime più alto, rispetto a quello della SARS.
L’oftalmologo 34enne lavorava al Wuhan Central Hospital e a fine dicembre, a causa di alcuni test, iniziò a sospettare che circolasse fra la popolazione una malattia sconosciuta.
Ma le autorità cinesi, ben presto lo misero a tacere, arrestandolo. Ecco perché la sua morte ha indignato e sta indignando il web.
La maggior parte della popolazione cinese, lo considera un eroe, e su Weibo (il Twitter cinese), ha dato vita ad un hastag a lui dedicato “libertà di espressione”
L’ospedale dove lavorava il medico cinese morto, il Wuhan Center Hospital, ha trasmesso questa notizia che ha colpito molti cinesi.
“Nella lotta contro l’epidemia di polmonite dovuta al nuovo coronavirus, il nostro oculista è stato infettato. È morto nonostante tutti gli sforzi che abbiamo fatto per riportarlo in vita. Siamo in lutto ”, ha confermato il personale dello stabilimento.
Molte pubblicazioni sui social network cinesi sono state oggetto di controllo dell’opinione pubblica. L’attuale presidente ha decretato che avrebbe sviluppato una strategia per allentare l’ansia generale per la minaccia di questo nuovo coronavirus mortale.
Un esperto ufficiale di Shanghai ha affermato che solo il “40%” delle notizie dovrebbe riguardare questa malattia, al fine di limitare la psicosi ambientale.
Tuttavia, nonostante le autorità cinesi si siano assunte la responsabilità i ridurre la paura controllando le pubblicazioni sui social network, ci sono ancora alcune contraddizioni tra tendenze e cifre.
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