La principessa Diana non c’è più, ma la sua eredità rimarrà sempre con noi. La famosa Principessa del Galles, nonostante sia morta più di 20 anni fa, continua ad ispirare il mondo.
Ancora oggi girano storie che narrano della sua gentilezza e della sua compassione unica. Non a caso il suo soprannome era “La Principessa del Popolo”.
Per Diana non c’era paese troppo lontano, o limiti troppo grandi per aiutare gli altri.
E’ da poco passato il 22° anniversario della sua morte e noi vogliamo ricordarla raccontando un episodio che ancora una volta dimostra quanto fosse unica e speciale.
Poche settimane prima della sua tragica morte, avvenuta il 31 agosto 1997, Diana partì per un viaggio umanitario in Bosnia.
Il suo scopo era quello di sensibilizzare le persone sul pericolo delle mine antiuomo.
In questo viaggio, che poi sarebbe stato l’ultimo, era accompagnata da Ken Rutherford e Jerry White, che un paio di anni fa raccontarono questa esperienza in un documentario della HBO.
Ma anche in un’intervista, i due hanno condiviso diverse storie, sul tempo passato con la principessa Diana in Bosnia.
Una di queste parlava di una deviazione non pianificata al cimitero di guerra di Sarajevo. Era il 10 agosto 1997.
“L’immagine di lei in un cimitero a Sarajevo, l’ultimo giorno del nostro viaggio di tre giorni, mi perseguita ancora.
Non era stato pianificato, non era sull’itinerario, ma Diana per 3 volte mi disse che non riusciva a togliersi dalla mente l’immagine di un cimitero”.
White ricorda: “Mi chiese se c’era un cimitero vicino, perché desiderava visitarlo.
Eravamo in ritardo per un ricevimento che non poteva essere cancellato. Ma la principessa Diana fu irremovibile.
Quindi, ci siamo diretti verso l’ex stadio olimpico che era diventato un enorme cimitero per i morti durante la guerra. Ho visto Diana camminare tra centinaia di lapidi.
A ripensarci adesso era strano. Ha camminato lentamente, tra le tombe e persino tra i cespugli di rose gialle.
E ha incontrato una donna, una mamma che piangeva sulla tomba di suo figlio. Diana non conosceva il bosniaco e la donna non parlava inglese.
Quindi si abbracciarono. Intimamente, fisicamente ed emotivamente. Da madre a madre”.
White rivela di avere una fotografia che ritrae il momento in cui Diana accarezza e asciuga le lacrime sulle guance della donna.
“Dopo la sua morte a Parigi, poche settimane dopo, mi sono chiesto se la principessa Diana avesse percepito la propria morte e il proprio funerale.
Non lo so, ma forse l’ha percepito. Diana sentiva che sarebbe morta.
Sento ancora i brividi quando ricordo questo momento potente, non scritto e non pianificato, in qualche modo profetico”.
Quella era la principessa Diana che tutti ricordiamo e amiamo con amore.
Metteva sempre gli altri al primo posto e non conosceva limiti quando cercava e sognava un futuro migliore per tutti noi.
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