Dopo una lunga protesta e gli appelli di diversi vip, Fabrizio Corona è uscito dal carcere di Monza, per far ritorno a casa, dove sconterà la sua pena commutata negli arresti domiciliari, così potrà proseguire il percorso di riabilitazione.
L’ex re dei paparazzi era tornato in carcere lo scorso 23 marzo, dopo la revoca dei domiciliari, a cui ha fatto seguito il ricovero in ospedale presso il reparto di psichiatria dell’ospedale Niguarda di Milano, per il gesto estremo di autolesionismo. Dopo giorni di sciopero della fame, i giudici del tribunale di sorveglianza gli hanno di nuovo concesso gli arresti domiciliari.
Ma Fabrizio Corona dopo il ritorno ai domiciliari continua a non essere soddisfatto, anzi è furioso come ha rivelato il suo legale durante il suo intervento a Pomeriggio Cinque nel corso della puntata del 16 aprile.
Il suo legale, Ivano Chiesa ai microfoni del programma pomeridiano di Barbara D’Urso ha dichiarato: “Fabrizio è arrabbiato come una bestia quello che è successo in questi 35 giorni è difficile da digerire. L’hanno portato via di notte, in otto, come se fosse un narcotrafficante o un terrorista”.
Leggi anche: Fabrizio Corona esce dal carcere a sorpresa, ma pubblica una foto da brivido
L’ex re dei paparazzi è intenzionato a proseguire la propria battaglia a nome di tutti i detenuti, come ribadito dallo stesso legale. Inoltre Ivano Chiesa attraverso un video pubblicato su Instagram ha motivato qual è l’obiettivo del suo assistito:
“Non è tornato a casa perché è un privilegiato, né perché è famoso né per gentile concessione del tribunale, ma perché è stato riconosciuto che nei suoi confronti è stato commesso un errore.
Ringrazio i magistrati che si sono pronunciati, ringrazio il presidente del tribunale di sorveglianza, ma non finisce qui perché quello che è successo in questi 30 giorni non può essere dimenticato. Andremo avanti, questo è solo il primo round e lo facciamo per tutti i detenuti che si trovano nella stessa condizione”.
A nome di Fabrizio Corona l’avvocato Chiesa ha lasciato intendere che la battaglia del suo assistito proseguirà ora che è ritornato ai domiciliari. Anche se soddisfatto per la decisione del tribunale di sorveglianza di sospendere la detenzione in carcere perché deve essere curato, Corona è furioso per il trattamento ricevuto, e vuole farsi portavoce di coloro che si sono ritrovati nella stessa situazione.
Durante i vent'anni, ci sono momenti che rimangono impressi nella memoria, spesso per le lezioni…
A volte, anche le relazioni che sembrano normali nascondono aspetti che emergono solo quando la…
Una settimana dopo la morte improvvisa di mio marito, che aveva solo 35 anni, mi…
Angela, 33 anni, non avrebbe mai immaginato che la sua vita familiare, stabile e serena,…