Dal punto di vista scientifico è possibile fare una ricostruzione dettagliata di cosa succede al corpo dopo la sepoltura, nelle varie fasi di decomposizione dopo la morte.
Quando il cuore smette di battere e gli organi smettono di funzionare il corpo va incontro ad un graduale e progressivo degrado.
Il dottor Michel Sapanet, medico legale presso l’Ospedale Universitario di Poitiers, ha illustrato quali sono le fasi di decomposizione del corpo umano post mortem.
Un argomento che al di là della sua connotazione macabra permette di conoscere le fasi della morte. Un argomento che da sempre ha incuriosito l’ambiente della ricerca.
Tra queste voci autorevoli spunta quella del dr. Michel Sapanet, citato da Le Journal des Femmes, il quale ha spiegato i diversi step che accompagnano questo processo.
Lo specialista ha chiarito dunque che una volta che il flusso sanguigno viene interrotto, a causa della morte per arresto cardiaco, gli organi non ricevono più sangue e l’attività delle cellule si arresta gradualmente.
In pratica, dopo l’arresto cardiaco si registra il crollo degli altri organi, uno dopo l’altro.
Questo graduale meccanismo di spegnimento segnala che la morte non è un fenomeno istantaneo. In sostanza non tutti gli organi si arrestano allo stesso tempo.
Inoltre, il dr. Michel Sapanet ha illustrato che le cause di morte e le condizioni di conservazione del corpo possono influenzare lo stesso processo di decomposizione.
Raffreddamento del corpo
La temperatura corporea da vivi si attesta in un range tra 36 e 37,8 gradi Celsius. Invece post mortem la temperatura corporea tende a diminuire gradualmente a contatto con la temperatura ambientale.
Un simile raffreddamento può passare inosservato inizialmente, ma dopo circa una o due ore, il corpo perderà una media di 1°C all’ora.
La comparsa di livor mortis
Quando il metabolismo si ferma, il sangue non circola più nel corpo e finisce per concentrarsi nelle aree inferiori del corpo.
A loro volta i globuli rossi tendono a creare degli ammassi e l’emoglobina si diffonde fuori dai vasi sanguigni. Questo fenomeno porta alla formazione di macchie di lividi chiamati “livor mortis“.
Lo specialista ha spiegato che su un corpo sdraiato sulla schiena, queste manifestazioni si formano nella parte posteriore, ad accezione delle aree di sostegno del corpo come le scapole ed i glutei.
Irrigidimento del corpo
Quando si arresta il funzionamento del metabolismo il corpo dei defunti diventa acido. Il corpo diventa in questo modo rigido gradualmente.
Una simile rigidità interessa dapprima i muscoli del collo e poi i muscoli della masticazione. Le dita diventano serrate e le articolazioni si fanno progressivamente più rigide.
Si forma una macchia verde nell’addome
A distanza di uno o due giorni dopo la morte, vicino alla sede dell’appendice si forma una macchia di colore verdastro. Questo segno rivela che il corpo sta imputridendo e che la materia organica è in via di decomposizione sotto l’azione dei batteri.
Compare gonfiore nella sede addominale
I batteri presenti normalmente nel corpo come commensali producono del gas che tende a gonfiare la cavità addominale.
Si tratta di un fenomeno dovuto al ristagno di sangue nei vasi: questo fenomeno è chiamato circolazione postuma. In pratica le vene superficiali del corpo di un individuo morto formano una rete dal colore scuro.
Diventa più intenso il cattivo odore emanato dal corpo
Nel corso del processo di decomposizione, i batteri attaccano prima il sistema digestivo per poi passare a tutti gli altri organi. Così il corpo inizia a trasudare liquidi neri e rossi, la pelle diventa poi in modo graduale verdastra e poi nera.
Allo stesso tempo il corpo inizia ad emanare degli odori sgradevoli. In più, i grassi vanno incontro a degradamento e provocano un odore di burro rancido.
Si registra la posa di mosche sul corpo del morto
Non appena la temperatura corporea scende, le mosche iniziano a ronzare attorno al corpo del de cuius e depongono le uova vicino alle aperture e nelle zone umide del corpo. In seguito, fanno la loro comparsa i vermi che iniziano a penetrare la pelle per nutrirsi del corpo.
La decomposizione della carne e l’essiccazione del corpo
Infine, la carne si decompone in modo graduale per liquefarsi e poi per diventare cibo per i vermi. Lo specialista ha spiegato infatti che più bassa è la temperatura ambientale e più tempo ci vorrà al corpo per decomporsi.
Quando il corpo si trova nella bara dopo la sepoltura si registrano le stesse fase che scandiscono il processo di decomposizione, ma richiede molto più tempo, anche diversi anni.
Perdita di peli e capelli
Dopo la morte, la crescita dei capelli sembra che possa continuare, ma si tratta di un effetto dovuto alla disidratazione della pelle che può dare l’impressione che i peli di un morto crescano anche post mortem.
In realtà, la decomposizione del corpo provoca la caduta di peli e dei capelli. Mentre la decomposizione delle unghie richiede più tempo.
La divisione dello scheletro
Cosa succede al corpo dopo la sepoltura? Il processo di decomposizione termina con il corpo che si riduce a pelle, cartilagine ed ossa. Quindi dopo il processo resta solo lo scheletro ed i legamenti. I legamenti si asciugano e si assottigliano, mentre lo scheletro si divide a poco a poco.
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