Quando si tratta di bambini, l’istinto di un genitore dovrebbe essere sempre preso sul serio. Lo hanno capito i medici che non hanno compreso cosa stava uccidendo Malakai, un bambino morto per la meningite a Perth, in Australia.
I fatti risalgono all’agosto del 2016 e ancora oggi la famiglia chiede giustizia per l’irresponsabilità dei medici che ha strappato il loro bambino all’affetto di chi lo conosceva.
Si chiamava Malakai Parone e si era appena affacciato alla vita, lo ha ucciso una meningite meningococcica da cui si sarebbe potuto salvare se i medici non avessero fatto la diagnosi sbagliata.
Aveva appena compito 7 mesi quando ha iniziato a stare male. I genitori, preoccupati, non perdono tempo e lo portano in ospedale.
Tutto è iniziato quando la madre, Nicole Thompson, decide di portarlo in ospedale, la febbre è molto alta, ha delle eruzioni cutanee e non riesce a muovere la parte destra del corpo.
Secondo i medici questi non sono sintomi preoccupanti, indicano anzi, la nascita dei primi denti. Così li rimandano a casa prescrivendo una medicina per il dolore.
Ma i genitori però non sono convinti e si recano in un altro ospedale in cui ricevono lo stesso trattamento. Anche nel secondo nosocomio, nessuno riconosce i sintomi della meningite e così Malakai muore due giorni dopo.
A questo punto, distrutti dal dolore, i coniugi Parone decidono di denunciare entrambi gli ospedali. Durante l’autopsia e le successive perizie la verità viene finalmente fuori.
Malakai aveva la meningite e se i medici lo avessero capito, avrebbero potuto curarlo. Se ne sono accorti tardi, dopo una segnalazione del pediatra di famiglia, che ha mandato di corsa i genitori, per la terza volta, in ospedale.
Una tremenda verità che i genitori del bambino non possono assolutamente accettare. Avevano affidato il loro tesoro più grande a dei dottori che avrebbero dovuto riconoscere i sintomi di una malattia così letale e pericolosa.
Perché è semplicemente assurdo morire a soli 7 mesi a causa dell’incompetenza medica. Purtroppo di storie come questa se ne sentono tante.
Accadono in tutto il mondo, e non solo nei paesi meno sviluppati a livello scientifico e tecnologico. Stavolta infatti è successo in Australia, ma abbiamo scritto di tanti casi purtroppo molto simili a questo.
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