Il suo animo da guerriero si è arreso dopo aver subito il quarto intervento di trapianto di fegato: Lorenzo Pinizzotto, il 16enne affetto da una malformazione alle vie biliari è morto dopo nemmeno un mese dal suo ultimo intervento. Un lutto che ha sconvolto tutta la cittadina di Padova che conosceva l’odissea del ragazzo affetto da una grave malformazione a carico delle vie biliari.
Lorenzo aveva rivendicato la sua normalità di adolescente, malgrado le sue condizioni di salute, per questo si dedicava ai suoi amici e praticava sport sempre con entusiasmo e con il sorriso sulla bocca. Ma la malattia lo aveva costretto a sottoporsi ad una serie di interventi per risolvere le sue condizioni: il 16enne affetto da una malformazione alle vie biliari nel corso della sua giovane vita aveva affrontato già 3 interventi chirurgici di trapianto di fegato. Poi nel 2017 è arrivato un responso infausto, la sua sentenza di morte: i medici hanno fatto sapere alla sua famiglia che Lorenzo aveva poche speranze viste le sue condizioni.
Come ha raccontato sua madre Arianna, il ragazzo è nato con una malformazione alle vie biliari che ha fatto sorgere la cirrosi, ma per migliorare il suo quadro clinico si è sottoposto a 2 trapianti all’ospedale di Palermo che gli hanno permesso di vivere fino a 16 anni. Dopo aver affrontato i primi due interventi, il ragazzo ha acconsentito a sottoporsi ad un’ulteriore operazione, il suo terzo trapianto. Così lo scorso 3 settembre il 16enne è stato operato al San Raffaele ma il suo fegato nuovo ha da subito manifestato un malfunzionamento: non era troppo efficiente per l’apparato circolatorio di Lorenzo.
“[…] Lo abbiamo pianto come morto poi i medici hanno pensato ad un quarto tentativo, ma serviva un altro fegato entro 12 ore. A quel punto abbiamo detto basta, ma tutti gli altri organi erano sani. È stato ricoverato in terapia intensiva e invece che 12 ore ha resisto senza fegato alcuni giorni poi un nuovo fegato è arrivato. Sembrava un segno ed è tornato in sala operatoria il 13 settembre, Lorenzo ce l’aveva fatta di nuovo” – ha raccontato la madre.
A distanza di quasi un mese dal suo ultimo intervento, le condizioni del ragazzo si sono aggravate ed il suo animo guerriero ha smesso di combattere il 7 ottobre. “Gli dicevo sempre: ‘tu sei un guerriero del Signore‘ ma sbagliavo, era un condottiero che ha portato persone da tutto il mondo a pregare per lui. Sono esperienze che ti portano alla consapevolezza della scelta, il dolore è tanto forte ed il silenzio ti spacca i timpani, ma scegliendo l’amore si va avanti”– queste le parole con cui la signora Arianna ha ricordato il figlio.
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